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domenica 29 Settembre 2024
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Bat, consiglio provinciale deserto per tre sedute. L’opposizione: «Lodispoto si dimetta»

Chiedono le dimissioni del presidente della provincia, Bernardo Lodispoto, i consiglieri di opposizione del centrodestra Michele Nobile, Michele Vitrani, Gennaro Calabrese, Gianni di Leo e Michele De Noia, dopo che, per la terza volta, è saltata la seduta di consiglio provinciale per mancanza del numero legale. All’ordine del giorno il rendiconto di bilancio, secondo provvedimento più importante della vita amministrativa dell’ente.

«Da un lato si chiede collaborazione all’opposizione, dall’altro si tiene tutto nascosto, navigando a vista: tanto della Provincia non si ricorda più nessuno. Ci si rimprovera addirittura il fatto di aver onorato la storia ricordando la nascita della Provincia il 15 giugno, in occasione dei 20 anni. Se non ci sono più i numeri e la volontà di governare il territorio, si prenda atto del fallimento: Lodispoto si dimetta!», tuona la minoranza, ancora una volta incalzando il presidente e la maggioranza che lo sostiene da circa cinque anni.

Nessuna replica
Al momento non ci sono repliche dal palazzo della provincia e dal suo esecutivo, anche se solo 24 ore prima, il vicario nonché presidente provinciale del Pd, Lorenzo Marchio Rossi aveva confutato e rilanciato al mittente le accuse provenienti proprio dal centrodestra di aver dimenticato di onorare la «data storica di autodeterminazione del territorio», riferendosi ai 20 anni della nascita della Provincia di BarlettaAndriaTrani.
Un vero e proprio fuoco di fila quello a cui è sottoposto da ormai lunghi mesi il presidente Lodisposto proprio dagli esponenti dell’opposizione che lo hanno incalzato molto spesso in maniera veemente.

I precedenti
Sin dall’insediamento del nuovo consiglio, erano i primi di aprile di quest’anno, i rappresentanti del centrodestra chiesero prima una relazione sullo stato economico e programmatico dell’ente per poi passare alla condizione delle strade e, più in generale, della sicurezza della viabilità provinciale, a cominciare dalla Sp 2, che collega le città di Andria e Canosa di Puglia. L’eterna incompiuta, teatro di innumerevoli incidenti e, non di meno, del nodo rappresentato dalla rotatoria provvisoria che consente l’accesso diretto al borgo di Montegrosso, con il braccio di ferro che c’è stato con i residenti e gli imprenditori della zona. Una questione, quest’ultima, che pare essere risolta, dopo circa due lustri, grazie all’interlocuzione con il Comune di Andria.

Un botta e risposta, quello fra maggioranza e opposizione, che non mancherà di riportare anche nei prossimi giorni la provincia Bat alla ribalta del dibattito politico.

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