È stato arrestato, e condotto in carcere a Trani, il 72enne Saverio Piscitelli condannato all’ergastolo perché ritenuto responsabile dell’omicidio dell’agricoltore 50enne Giuseppe Vassalli, ucciso con alcuni colpi di arma da fuoco il 31 ottobre del 2016 a Minervino Murge e il cui corpo fu ritrovato in un fondo sulla via vecchia che collega il comune della Bat a Canosa di Puglia.
La vittima venne ritrovata in aperta campagna, in una zona in cui non c’erano elementi utili alle indagini condotte dalla Polizia di Stato che, con la collaborazione degli operatori della Scientifica, attraverso una minuziosa ricostruzione della vita della vittima riuscirono ad accertare un vecchio e durissimo contrasto tra Vassalli e Piscitelli dovuto alla gestione delle acque della contrada in cui i due erano proprietari agricoli confinanti.
«Vassalli – spiegano gli investigatori in una nota – alcuni anni prima, infatti, era subentrato a Piscitelli nell’amministrazione del pozzo che serve per l’irrigazione dei fondi in contrada Sant’Antonio a Canosa di Puglia e, con la sua gestione, aveva fatto emergere e denunciato gli ammanchi e le appropriazioni compiute da Piscitelli quando era amministratore».
Piscitelli si sarebbe così «vendicato» e avrebbe sparato a Vassalli, approfittando anche del ponte per Ognissanti e, quindi, del poco traffico nella zona.
Le indagini tecniche permisero di accertare il movente. Emerse, inoltre, che Piscitelli avrebbe sparato con un fucile detenuto illegalmente e mai ritrovato.
Dopo la condanna in primo grado e l’assoluzione in appello che lo aveva rimesso in libertà, la Cassazione ha annullato l’assoluzione e rinviato alla Corte di Appello di Bari che aveva condannato all’ergastolo Piscitelli, condanna diventata definitiva l’11 gennaio scorso.
Gli agenti del commissariato di Canosa di Puglia lo hanno arrestato prelevandolo dalla propria abitazione e lo hanno condotto nel carcere di Trani. Dovrà scontare l’ergastolo.