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sabato 21 Settembre 2024
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La “vela terapia” sfida la disabilità: «Strumento di inclusione e sostegno»

Il progetto è quello di poter dare l’opportunità a tutte le persone con disabilità un’occasione per poter vivere un’esperienza unica, di abbracciare grazie all’integrazione e la condivisione la cultura e i valori legati al mare. Il mare dunque diventa terapia e la barca a vela il mezzo per condividere: sinergia, complicità, alleanze e fiducia, valori intrinsechi nel gioco di squadra dove ognuno è importante per le proprie qualità e possibilità.

L’appello affinché possa essere attuabile il progetto è a cura dello scrittore, dottor Pizzolorusso, direttore tecnico di uno dei rari musei del giocattolo d’Italia, il “Mu.Giò” di Andria, Pizzolorusso è laureato in scienze sociali e specializzato in psicologia sociale, da decenni impegnato nel campo della disabilità attraverso azioni di volontariato. L’iniziativa di vela terapia come spiega è stata già messa in pratica qualche anno fa attraverso il progetto “Vela ed i libri” progetto che prevedeva l’utilizzo di una barca a vela privata, (ormeggiata al porto di Trani), con la quale, insieme ad un team di esperti, ha realizzato uscite in mare con persone diversamente abili, la vela- terapia dunque, non solo come aiuto ma sostegno unita ad una buona lettura: «Il progetto la “Vela ed i Libri”, partito da Santa Maria di Leuca circa venti anni fa, è proseguito qui in zona. Ad oggi questa lodevole iniziativa è bloccata a causa del fatto che non possediamo più un natante. Per cui l’appello che rivolgiamo ai mecenati che vogliano farsi avanti è quello di donare alla nostra istituzione sociale una barca, adeguata nelle dimensioni e possibilmente con il timone a ruota per agevolare le manovre fatte da persone svantaggiate o diversamente abili».

Il dottor Pizzolorusso nel corso della sua carriera accademica ha effettuato uno studio sul campo, all’interno di una struttura per diversamente abili, negli Stati Uniti (Michigan), un’altra esperienza un corso per pizzaioli rivolto a ragazzi con la sindrome di down avvalendosi dell’esperienza di docenti pizzaioli napoletani.

Spiega il dottor Pizzolorusso: «Siamo certi che il progetto di vela terapia potrebbe diventare per molti ragazzi con disabilità uno strumento d’inclusione e sostegno. Abbiamo avuto, nella nostra esperienza, molti ragazzi autistici con cui abbiamo instaurato uno splendido rapporto ed alla fine siamo convinti di aver ricevuto più di quanto offerto».

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