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Non paga il pizzo e gli incendiano l’auto: tre arresti a Trani per estorsione e intestazione fittizia di beni | VIDEO

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale della Bat con le accuse di estorsione, tentata estorsione, incendio e intestazione fittizia di beni, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Trani.

Le indagini hanno avuto inizio nel dicembre 2020 dopo l’incendio dell’auto del titolare di un esercizio pubblico di Trani.
La vittima, secondo l’accusa, avrebbe rifiutato di aderire ad una richiesta estorsiva, reiterata nel tempo e risalente già all’estate del 2020, finalizzata ad ottenere utilità per l’assistenza in favore dei detenuti.
«Le richieste estorsive – spiega la procura in una nota – non si sarebbero limitate alle sole somme di denaro ma, attraverso una serie di pressioni e l’intervento degli altri due indagati, sarebbero state poste in essere anche condotte finalizzate ad abbandonare il locale pubblico gestito dalla vittima, al fine di poter espandere la contigua attività commerciale riconducibile ad uno degli arrestati».
Nell’ambito delle indagini sono stati raccolti elementi per contestare l’intestazione fittizia di alcune attività commerciali ed imprenditoriali riconducibili agli indagati ma intestate a prestanomi e/o loro familiari. Con lo stesso provvedimento il gip ha accolto la richiesta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di attività imprenditoriali e di due autoveicoli. L’intestazione fittizia di beni è stata contestata a due dei tre soggetti arrestati in concorso con altre 10 persone.
L’indagine rappresenta un ulteriore sviluppo dell’azione di contrasto alle estorsioni nella città di Trani, culminata nel luglio 2021 con l’indagine denominata “Medusa”, al cui esito vennero eseguite misure cautelari nei confronti di 14 persone, ritenute responsabili, tra l’altro, di associazione mafiosa e di 17 estorsioni.
Oggi sono stati impiegati 50 carabinieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani, supportati da personale del comando provinciale di Bari, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal Nucleo cinofili di Modugno.

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