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sabato 27 Luglio 2024
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Una lontra a spasso sulla foce dell’Ofanto, l’eccezionale avvistamento a Barletta

Una lontra in riva al mare, avvistamento eccezionale nella Bat registrato martedì scorso lungo la costa di Ponente a Barletta. «Ogni mattina percorro quella strada, stavo guardando il mare come faccio sempre e ho notato questo animale salire sugli scogli, sono riuscito ad avviare l’applicazione della fotocamera del cellulare per immortalare il momento. Non riuscivo a crederci» dice l’autore dello scatto, il fotografo Vito Rizzi, coordinatore per la provincia Bat dell’associazione Ekoclub International.

Vito Rizzi, con l’hobby per l’apicoltura, ogni mattina percorre intorno alle 9.30 quel tratto di strada: «L’ho attesa a lungo, cercata in zona fiume, mai avrei pensato di vederla alla foce» prosegue il fotografo. L’avvistamento è avvenuto in zona Pantaniello e per gli esperti l’eccezionalità dell’evento risiede nel luogo e nell’orario in cui è avvenuto. Le lontre sono animali notturni ed hanno come habitat naturale i fiumi interni, «questo è un segnale chiaro e tangibile del buon stato di salute in cui versa questo tratto di costa ove nientemeno che le lontre provenienti dal Parco Naturale del Fiume Ofanto, iniziano a farsi fotografare anche di giorno, nonostante le loro abitudini crepuscolari e notturne» spiega Maurizio Marrese, Presidente del WWF Provincia di Foggia.

L’annuncio dell’avvistamento è stato dato dall’ufficio di presidenza della provincia Bat ieri, nella Giornata Mondiale della Lontra. La lontra è da sempre considerata la “specie bandiera” degli ecosistemi fluviali, una specie bio-indicatrice di ambienti sani e “naturali”. La presenza della lontra alla foce dell’Ofanto potrebbe essere anche legata a cambiamenti climatici che incidono sull’habitat e inducono la fauna a modificare le proprie abitudini: la presenza di specie alloctone che rappresentano nuove fonti di cibo, come il granchio blu di cui le lontre sono ghiotte e che si è insediato alla foce dell’Ofanto, può aver indotto l’animale a spingersi fino alla costa.

«Continuiamo a rilevare segnali di come il nostro territorio sia in costante cambiamento. Questo conferma l’idea che è stata posta alla base dell’istituzione del Parco del Fiume Ofanto, non come semplice ente di tutela ma come parco in transizione, cioè capace di interrogarsi sul modo di governare un’area protetta all’interno di un contesto in rapida trasformazione e che investe la dimensione fisica, climatica, energetica, culturale; questo deve essere il ruolo di questo Parco grande e complesso per costruire uno sviluppo sostenibile in chiave ambientale, sociale, economica e culturale» commenta Mauro Iacoviello, Direttore Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto.

«L’avvistamento di una lontra in quelle condizioni è certamente un fatto eccezionale che infonde speranza ma ci chiama anche ad indagare sulle cause, spingendoci in campi inesplorati alla ricerca di una nuova possibile armonia tra uomo e natura. Invitiamo quindi tutti i cittadini a segnalarci eventuali avvistamenti di fauna selvatica, soprattutto in luoghi insoliti, per aiutare il Parco in questo lavoro così importante per tutta la comunità».

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