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A Brindisi la Geo Barents con 339 migranti: a bordo 24 minori non accompagnati e persone con fratture

È in porto, a Brindisi, la nave Geo Barents di Medici senza frontiere con a bordo 339 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel mar Mediterraneo.

Ad attenderli il dispositivo di accoglienza per permettere lo sbarco dei migranti.

Si tratta, riferiscono da Medici senza Frontiere, di persone che provengono da Siria, Pakistan, Bangladesh, Egitto, Somalia e Sri Lanka. Ci sono a bordo 24 minori non accompagnati.

Prima di scendere viene effettuato un controllo sanitario e poi i migranti vengono sottoposti a terra alle procedure di identificazione e a controlli medici più approfonditi.

Secondo fonti sanitarie al momento ci sarebbero tre persone con alcune fratture sospette, mentre altri migranti presenterebbero segni di ustioni.

Saranno smistati in diversi centri già individuati

«Siamo pronti ad assicurare la migliore accoglienza ai migranti», ha detto la prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, incontrando i giornalisti nel porto di Brindisi.

I 24 minori non accompagnati resteranno nel capoluogo messapico insieme ad altri adulti. Gli altri saranno smistati in diversi centri già individuati dal ministero dell’Interno tra Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.

Uno dei migranti a bordo della nave è stato fatto scendere in barella dalla nave e verrà trasferito all’ospedale “Perrino” di Brindisi. Secondo quanto riferito dalla prefetta, a bordo ci sono anche nuclei famigliari ed eventuali minori non accompagnati di età inferiore ai 14 anni verranno accolti da strutture che sono già state individuate dal Comune.

«D’intesa con il questore – ha aggiunto – le operazioni di polizia andranno avanti senza soluzione di continuità, anche fino a sera tardi. La questura ha aumentato le postazioni del foto segnalamento per l’identificazione per accelerare al massimo queste operazioni e fare in modo che i migranti raggiungano le destinazioni dei centri di accoglienza il prima possibile».

Le violenze nei centri libici

Due donne di circa 20 anni, sbarcate dalla Geo Barents, hanno riferito di avere subito violenza sessuale e torture nei centri di detenzione libici. Le donne lo hanno raccontato ai medici che sono saliti a bordo della nave per controllare le condizioni di salute dei 339 migranti. Tra loro ci sono anche alcuni bambini che avrebbero patologie cardiache. Accertati alcuni casi di scabbia.

«Mangerò la pizza?»

Uno dei bimbi sbarcati dalla Geo Barents a Brindisi ha chiesto con insistenza agli operatori di Medici senza frontiere se avrebbe mangiato la pizza. «Mangerò la pizza? Ditemi che in Italia mangerò pizza tutti i giorni», ha ripetuto più volte il bimbo in inglese.

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