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Brindisi, auto rubate al Perrino e restituite col metodo del “cavallo di ritorno”: 5 arresti

Blitz dei carabinieri a Brindisi dove 5 persone sono state arrestate, stamattina, su richiesta dal Tribunale del capoluogo messapico nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica.

Le accuse a carico degli arrestati sono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, all’estorsione, alla ricettazione e al furto aggravato, in concorso tra loro, oltre che di violazione della sorveglianza speciale.

Gli indagati sarebbero responsabili del furto di decine di auto tra il parcheggio dell’ospedale “Perrino” di Brindisi e quello di un centro commerciale delle vicinanze.

Le indagini, partite nel settembre del 2022, hanno portato all’arresto di Vincenzo Corsano, 53 anni, Giuseppe Polito, di 42 anni, Alessio Curto di 30 anni, Cosimo Marangio, 54 anni, e del 35enne Salvatore Pizzolante. Oltre ai cinque arrestati, nella stessa inchiesta, sono indagate altre nove persone.

Secondo l’accusa gli indagati avrebbero commesso furti di auto su commissione e successivamente avrebbero rivenduto i veicoli con l’alterazione dei dati identificativi del telaio, mediante l’intervento di carrozzieri compiacenti che esercitavano l’attività illegalmente.

Dopo il furto delle auto ci sarebbe stata l’estorsione ai danni delle vittime (il cosiddetto “cavallo di ritorno“) .

Così come ha evidenziato la procura di Brindisi, in una nota, le vittime dei furti, in alcuni casi, anziché presentare regolare denuncia alle forze di polizia, avrebbero cercato «un approccio diretto con i soggetti ritenuti inseriti nell’illecito settore dei furti d’auto, per ottenere la restituzione di quanto sottratto previo pagamento».

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