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domenica 8 Settembre 2024
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Berlusconi attacca l’arbitro Di Bello. Matarrelli lo difende: «È un esempio per i giovani»

Metti un ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, attuale presidente del Monza, squadra di serie A, deluso, amareggiato e, da tifoso, arrabbiato per l’arbitraggio. Metti un arbitro, Marco Di Bello, fischietto brindisino, bersaglio delle accuse dell’ex premier e un presidente di provincia Toni Matarrelli, che decide di intervenire a gamba tesa sui social, in difesa dell’arbitro.

In questo contesto, si è sviluppato l’attacco Facebook dell’attuale presidente della provincia e sindaco di Mesagne, che ha deciso di prendere posizione a sostegno di Marco Di Bello, attaccato violentemente da Silvio Berlusconi.

Il presidente del Monza ha così commentato alla fine del match casalingo perso dalla sua squadra contro l’Udinese: «Una partita un po’ sfortunata per il Monza, in cui gli altri però erano in dodici, perché c’era anche l’arbitro con loro. Un arbitraggio davvero scandaloso. Come si chiama l’arbitro? Di Bello? Ecco, dovrebbe chiamarsi Di Brutto». Parole che non sono andate giù a Matarrelli, che ha espresso tutta la sua amarezza per l’accaduto, in un post dove afferma: «Le accuse di parzialità lanciate da Silvio Berlusconi a Marco Di Bello, arbitro brindisino considerato tra i migliori in Italia tanto da essere da tempo “internazionale”, alla fine della partita Monza-Udinese, avrebbero il valore di chiacchiere da bar se non fossero state pronunciate da un ex presidente del Consiglio che ambiva a diventare presidente della Repubblica» spiegando come «Berlusconi, patron del Monza, sconfitto pare meritatamente dall’Udinese, ha attribuito alle decisioni arbitrali, e non alla prestazione della sua squadra e alle scelte del suo allenatore, l’ennesima brutta serata calcistica».

Matarrelli, racconta poi di come Marco Di Bello non sia semplicemente una “giacchetta nera”, parlando del suo impegno pubblico verso gli ultimi e fa presente come «non ha bisogno di essere difeso: oltre a essere un grande arbitro di calcio, da anni è impegnato come testimonial delle principali associazioni di volontariato della provincia di Brindisi, sempre pronto a portare il suo sorriso a chi soffre. È un esempio per i nostri ragazzi, di cui andiamo fieri». Poi conclude «Ecco perché Berlusconi, protagonista di questo atto di becero bullismo mediatico, esce dallo scontro piccolo piccolo: lui che ambisce ancora a rappresentare questo Paese, resta invece a zero punti, proprio come la sua nuova squadra di calcio». Insomma, come si dice in lessico sportivo, il presidente della provincia “la tocca piano”.

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