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Brindisi, il rilancio della centrale di Cerano. Urso: «Sarà polo per prodotti green». Emiliano: «Un futuro per i dipendenti»

In foto la centrale Enel di Cerano, al centro di un complesso iter di rilancio

«Signor ministro, lei segue personalmente la chiusura e la bonifica della centrale di Cerano a Brindisi. Abbiamo il dovere di assicurare ai dipendenti diretti e dell’indotto il rispetto dei loro diritti, ad avere un futuro di lavoro certo e nella loro terra». È l’appello del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, intervenendo alla 87esima edizione della Fiera del Levante di Bari, al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

La risposta del ministro

«Mi sono confrontato recentemente con Enel, Eni, Versalis. Così come su Taranto stiamo lavorando non soltanto per quanto riguarda il ripristino pieno dell’attività siderurgica in una visione green. Così lo stiamo facendo anche a Brindisi – ha detto Urso – c’è stato un tavolo del nostro ministero con tante aziende che hanno presentato i loro progetti per quell’area industriale. Mi sono confrontato recentemente – ha aggiunto – con Enel, Eni, Versalis, e sono convinto di potervi dire, come vi ho detto allora quando abbiamo preso il possesso del sito dell’ex Ilva, che anche a Brindisi abbiamo programmato uno sviluppo compatibile per tornare ad essere pianamente un polo industriale, soprattutto nella tecnologia e nei prodotti green».

Simone Fiume, del gruppo territoriale M5S di Brindisi, sottolinea che «il tavolo nazionale sulla chimica, convocato dal ministro Urso, rappresenta un passo importante per sottolineare il ruolo strategico della chimica di base nell’economia italiana. Tuttavia, è fondamentale che l’incontro porti a misure concrete, soprattutto per affrontare la sovra capacità produttiva e rafforzare la competitività del settore. Investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo e nella transizione verso energie più sostenibili sono essenziali per garantire la prosperità delle aziende nel contesto europeo e globale. In parallelo, la gestione della ricollocazione dei dipendenti Enel, in seguito alla dismissione della centrale a carbone di Brindisi, deve essere trasparente e partecipativa, garantendo formazione e opportunità di lavoro adeguate. Sebbene l’approccio volontario alla ricollocazione sia un passo positivo, è necessario un accompagnamento strutturato per facilitare una transizione ordinata. Il contesto richiede flessibilità e adattamento alle sfide globali, come l’aumento dei costi delle materie prime e la variazione della domanda».

La richiesta

Il M5S «chiede quindi di conoscere e di poter dibattere le iniziative concrete della riconversione non solo a tutela degli attuali posti di lavoro ma anche per la creazione di nuova e duratura occupazione a Brindisi».

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