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Brindisi si candida a ospitare la Gigafactory di pannelli Enel: nuove opportunità per lavoro e indotto

«Brindisi è candidata ad ospitare una gigafactory di pannelli solari Enel come quella di Catania che oggi è la più grande d’Europa». Lo annuncia il commissario regionale di Forza Italia Puglia, Mauro D’Attis. «Su iniziativa mia e del collega Battilocchio – spiega – abbiamo audito oggi, in commissione alla Camera, Enel per avere contezza delle prospettive per i siti di Brindisi e Civitavecchia e la candidatura di Brindisi è una notizia straordinaria: parliamo di centinaia di posti di lavoro diretti e indiretti che si svilupperebbero con numerosissime occasioni di crescita per tutto l’indotto».

«Abbiamo avuto un quadro chiaro del piano industriale dell’Enel, che si divide in progettualità a breve e lungo termine. L’approccio – aggiunge – è, in sostanza quello di sviluppare progetti innovativi, in linea con gli obiettivi della transizione energetica, utilizzando e studiando nuove tecnologie. Ci sono interventi che possono essere messi in campo subito nelle aree libere dagli impianti mentre, nelle zone dove insiste l’impianto della Centrale Federico II, i progetti – conclude D’Attis – si rimandano a una fase successiva, subito dopo aver completato le procedure di chiusura dell’impianto a carbone».

Lunedì il direttore di Enel Italia, Nicola Lanzetta, ha dichiarato in un convegno che la multinazionale è al lavoro per una seconda fabbrica di pannelli solari in Italia delle dimensioni di quella di Catania. «Stiamo esaminando diversi siti dal Nord al Sud per questa nuova fabbrica ma ancora non posso dire dove sorgerà». Lanzetta ha fatto anche riferimento agli investimenti previsti su Brindisi, ossia l’insediamento di due fabbriche per produrre «moduli in plastica riciclata per i pannelli solari» e «pale eoliche in un tessuto speciale». «Prendiamo buona nota della candidatura di Brindisi ma è un progetto futuro legato anche al Repower Eu», ha replicato al dputato brindisino Fabrizio Iaccarino, responsabile Sostenibilità e Affari istituzionali per l’Italia.

Nel corso dell’audizione sono stati poi ribaditi i piani a breve ed a medio-lungo termine di Enel. «La chiusura della centrale – ha dichiarato Luca Solfaroli Camillocci, responsabile di Enel Green Power Italia – è confermata per il 2025. Nel breve termine avvieremo progettualità sulle aree disponibili. Nel medio-lungo termine ci saranno nuove progettualità nelle aree attualmente occupate dagli impianti a carbone. Come progetti energetici per la transizione prevediamo nuovi impianti fotovoltaici, nuovi sistemi di accumulo, progetti innovativi di sviluppo di idrogeno verde da commercializzare per i fabbisogni industriali, una fabbrica innovativa per la produzione di moduli fotovoltaici in plastica, con le opportunità derivanti dai bandi Pnrr. Nell’area vicina al punto di sbarco del carbone stiamo invece sviluppando una serie di progetti legati alla logistica, così da sfruttare la nuova zona franca doganale che creerà opportunità di sviluppo e sarà anche l’area di destinazione di una fabbrica innovativa di pale eoliche (Act Blade, ndr). Per anticipare il suo ingresso in esercizio, inizialmente questa fabbrica sarà localizzata in un’area esterna alla zona franca doganale (vale a dire Sant’Apollinare, ndr)».

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