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giovedì 24 Ottobre 2024
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“Vegery”: a Milano il delivery di piatti vegani parla brindisino

Parla pugliese l’ultima novità in termini di delivery dedicata a vegetariani e vegani. Si tratta di una startup innovativa nata dall’idea di Simone De Maria, classe 1993, Ceo di “Vegery”, con il contributo di Andrea De Filippo, classe 1998. Due giovanissimi, dunque, che nel 2020 candidato la loro idea al concorso “Estrazione dei Talenti” della regione Puglia, che permette ai potenziali startupper di intraprendere un percorso imprenditoriale con uno degli incubatori presenti e viene proclamata vincitrice. Nel 2022 “diviene vincitrice “conquista” anche i 200 mila euro della misura TecnoNidi, fondo rivolto alle imprese di piccola dimensione che intendano avviare o realizzare piani di investimenti a contenuto tecnologico nel territorio della Regione Puglia.

Sempre lo scorso anno l’azienda ha poi ottenuto l’incentivo Smart Money. Arrivato il momento di far conoscere a tutta Italia il progetto, nonostante le poche risorse a disposizione, i ragazzi il 18 Maggio del 2020 pubblicano il loro sito, che allora si chiamava “SanaSana”. Il servizio viene attivato a Milano dove oggi conta circa ottanta attività iscritte. «Da maggio 2020 a gennaio 2021, mentre consegnavo io stesso gli ordini e nemmeno la Srl era costituita, abbiamo avuto l’onore di realizzare la cosiddetta “mazza da hockey” in termini di crescita per una Startup – spiega Simone De Maria –. Raddoppiavano mese dopo mese il numero di ordini e il numero di clienti. Abbiamo vissuto delle emozioni incredibili perché partendo da zero, in quel momento, il nostro progetto si stava sempre più concretizzando». Presto il servizio verrà aperto anche a Roma e Torino. Nel frattempo il team continua a gestire il servizio da Brindisi, a più di 1.000 km di distanza, gli ordini aumentano giorno dopo giorno ma mancano fondi e fattorini per le consegne. «Sono stati proprio i ristoranti vegan di Milano a illuminarci – spiega la Ceo e co-founder di Vegery – Ci hanno infatti detto apertamente che loro preferiscono non affidarsi a piattaforme di delivery onnivore, e che, qualora avessimo affiliato alla nostra piattaforma cibo non veg, non si sarebbero mai uniti a noi. È proprio questo il nostro valore aggiunto: un servizio che riempie un vuoto di mercato colmando le difficoltà per l’intera community veg e che presta anche attenzione all’aspetto etico dei processi – e non solo dell’azienda – attraverso ad esempio l’incentivo dei preordini; questo per pianificare in anticipo, e al meglio, le consegne con l’obiettivo di ridurre lo spreco di cibo e immettere meno CO2 possibile».

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