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Voti venduti a Brindisi: 30 euro per una preferenza. Ora spunta un assessore

Emergono nuovi dettagli nell’inchiesta nata all’interno degli arresti della scorsa settimana per furti d’auto, le cui intercettazioni hanno portato al polverone di un’inchiesta parallela sul sistema di compravendita di voti in occasione dell’ultima competizione elettorale, ben oliato e comandato nei minimi dettagli.

Al centro dello scandalo, le elezioni amministrative svoltesi a Brindisi nel mese di maggio 2023, per “indirizzare” le quali Vincenzo Corsano, detto “Chiavolla”, avrebbe mercanteggiato per 30 euro a voto per conto di altri, tra cui un certo Andrea.

La nota dei carabinieri

In una nota dei carabinieri, aggiunta all’inchiesta principale nell’ambito delle intercettazioni, si parla di una persona non meglio identificata che potrebbe essere uno dei politici conosciuti sulla scena brindisina. Infatti, il famoso intermediario Andrea, durante le conversazioni con Vincenzo Corsano intercettate dalle forze dell’ordine, a un certo punto avrebbe dato in escandescenze dicendo che questo candidato, che lui aveva bisogno di incontrare, sarebbe poi diventato assessore.

Nelle trascrizioni dei carabinieri, sono tanti i nomi citati esplicitamente, come anche nell’ordinanza dello scorso 18 settembre. C’è chi maligna che la persona citata dai due potrebbe essere proprio tra gli assessori della precedente giunta, quella prima del rimpasto della scorsa estate. Ma saranno le indagini a chiarire anche questo aspetto.

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