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giovedì 10 Ottobre 2024
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Campagne trasformate in discariche a cielo aperto: cresce il rischio incendi

«Con lo sversamento dei rifiuti nelle campagne cresce il rischio incendi, in questa estate torrida e siccitosa con temperature al di sopra delle medie stagionali, in Puglia che è al terzo posto per reati ambientali, pari all’11% delle infrazioni accertate sul totale nazionale». È l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, con i monitoraggi dei tecnici nei campi dove, oltre a verificare i danni causati dalla mancanza di acqua sulle produzioni e negli allevamenti, stanno registrando la presenza di rifiuti di ogni genere.

«Al danno si aggiunge la beffa – incalza Coldiretti Puglia – con le aree rurali utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, dove al contempo gli imprenditori agricoli sono chiamati a rimuovere i rifiuti sversati da altri a proprie spese, se non riescono a dimostrare di non averli prodotti. Si tratta di un fenomeno grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere non sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, da immondizia a plastica, da elettrodomestici fino a lamine di amianto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile. Una delle regole basilari per non causare l’insorgenza di un incendio è proprio quella di non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone di campagna o boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente».

«Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti regionale – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi».

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