Home News Consiglio regionale pugliese, l’ordine da Roma: «Azione rientri nella maggioranza»

Consiglio regionale pugliese, l’ordine da Roma: «Azione rientri nella maggioranza»

Giochi riaperti sul rinnovo delle presidenze per le otto Commissioni permanenti del Consiglio regionale pugliese. L’accordo stabilito nei giorni scorsi dalla conferenza dei capigruppo potrebbe saltare con una sorpresa annunciata nelle file della maggioranza.

Torna in ballo, infatti, la collocazione del gruppo di Azione che i partiti di centrosinistra avevano estromesso relegandolo i calendiani fra i banchi delle minoranze e scippando loro la presidenza della Commissione Bilancio per consegnarla alla consigliera dem Lucia Parchitelli insieme alla presidenza della Commissione Lavoro col subentro del consigliere Antonio Leoci di Con al posto di Antonio Tutolo del Misto.

L’intesa sembrava già in ghiaccio, ma nelle ultime ore è tornato alla carica il governatore Michele Emiliano (favorevole a riprendere Azione) con un pressing a tutto campo sugli alleati per convincerli a rivedere le intese e ad accogliere i tre ex dissidenti del partito di Calenda, i consiglieri regionale Fabiano Amati, Ruggero Mennea e Sergio Clemente, lasciando ad Amati la presidenza della prima Commissione, la più importante delle otto.

Non a caso l’insediamento delle nuove Commissioni in programma il 16 novembre è stato posticipato a lunedì 20 novembre, ufficialmente per la richiesta del consigliere regionale Saverio Tammacco (Per la Puglia) che ha chiesto il rinvio.

Quasi in contemporanea Emiliano ha lanciato due segnali di apertura ad Azione. Il primo in Commissione Sanità con il sostanziale via libera all’Azienda zero, cavallo di battaglia di Amati. Che in aggiunta è stato accontentato anche sulle liste d’attesa con una delibera a firma dell’assessore Rocco Palese in cui sono state recepite parte delle previsioni contenute nella proposta di legge per accorciare i tempi di attesa per visite ed esami a firma del consigliere fasanese bocciata dal Consiglio a ottobre.

A favorire il rientro, poi, i diktat romani della segretaria dem Elly Schlein e del leader di Azione Carlo Calenda che avrebbero dato indicazioni chiare avendo inserito la Puglia nel quadro di un accordo nazionale. E così Emiliano ha cominciato un’opera di moral suasion incontrando l’altro giorno il gruppo del M5s per provare a convincerlo sul rientro di Azione di cui i grillini non vogliono nemmeno sentir parlare. Così come non vogliono saperne quelli del Pd, indisponibili a riprendere a bordo Amati anche per scongiurare un loro eventuale coinvolgimento in giunta regionale con l’assegnazione di un assessorato. Gli unici più disposti, ma non certo entusiasti, di accettare il rientro nei ranghi di Azione sono i consiglieri dei gruppi Con e Per la Puglia.

Tuttavia il quadro resta molto fluido e domani è in programma un vertice riservato fra il Pd e Azione per provare a individuare un compromesso utile ad accontentare le richieste di Roma ed Emiliano.

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