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venerdì 20 Settembre 2024
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Crisi di governo, Vito: «Troppo trasformismo. Confido in Mattarella»

Nei giorni della crisi di Governo, quando la legislatura sembra precipitare verso il voto, uno dei deputati di Forza Italia, eletti in Puglia, nel collegio numero due, quello del Salento, Elio Vito, polemicamente con il suo gruppo abbandona il partito e si dimette anche da parlamentare. Una cosa rarissima, non solo in sé, ma anche per la procedura, visto che tra le dimissioni, presentate il 18 giugno e il voto di decadenza da parte dell’aula, il 13 luglio: pochi giorni, quando, invece, di prassi ci vogliono diverse settimane prima che l’assemblea si pronunci su questioni come queste.

Onorevole Vito, lascia la Camera dei deputati nei giorni della crisi di Governo. Lei ha grande esperienza parlamentare, come finirà mercoledì in aula al Senato dopo il rinvio alle Camere del presidente del consiglio da parte del Capi dello Stato?

«Non lo so, vedremo, abbiamo un grande Presidente della Repubblica, Mattarella, ed un ottimo Presidente del Consiglio, Draghi. Ma in democrazia le elezioni non sono mai un male».

Lei ha lasciato Forza Italia e di conseguenza il seggio parlamentare. Non lo fa nessuno, perché?

«Perché oggi viene praticato e premiato il trasformismo, ahimè anche da Forza Italia. Ma il trasformismo è una delle ragioni per le quali i cittadini hanno perso fiducia e si sono allontanati dalla politica».

Come mai tanta velocità tra le dimissioni e la loro approvazione da parte della giunta e dell’aula?

«La Giunta non c’entra, ho chiesto io al Presidente Fico di calendarizzare al più presto in Aula le mie dimissioni, ancora una volta per questioni di coerenza e correttezza».

Lei è stato eletto nel 2018 nel collegio plurinominale Puglia 2, durante questi quattro anni di mandato parlamentare ha avuto rapporti con il territorio? Ha avanzato proposte specifiche per il Salento?

«Ho avuto modo di dirlo in Aula: per la nostra Costituzione il parlamentare rappresenta l’intera Nazione, non il territorio dove è stato eletto. Questo è un compito che spetta agli amministratori locali».

Lei si è sempre distinto per battaglie sui diritti civili, spesso in contrasto con il gruppo e il partito che lo ha eletto, tanto che esponenti come l’onorevole Zan del Pd hanno plaudito al suo lavoro e chiesto che rimanesse in Parlamento, lasciare lo scranno ad una esponente della Lega, non le sembra harakiri?

«Continuerò a sostenere le battaglie sui diritti civili anche fuori dal Parlamento, ovviamente. Dentro Forza Italia non era purtroppo più possibile, d’altra parte anche su questo tema Forza Italia segue la linea della Lega».

La deputata Di Donna che prende il suo posto è di un territorio diverso dal Salento, è di Capitanata, non le sembra di aver commesso uno sgarbo nei confronti dei cittadini che l’hanno eletto, abbandonandoli?

«Faccio prima gli auguri alla neoeletta, eppoi, non ho scelto io chi mi subentra, ma Forza Italia al momento della composizione delle liste».

Che farà adesso? Quali progetti per il futuro? Farà ancora attività pubblica? In quale settore?

«Continuerò a fare politica, anche se non ho ancora deciso come e con chi, continuerò anche a leggere, a scrivere…».

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