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“Custodiamo le imprese”: in meno di un anno ristorate oltre 1.660 attività con quasi 17 milioni di euro

In meno di un anno sono 1.660 le imprese pugliesi che, grazie al contributo della Regione Puglia con la misura “Custodiamo le imprese” sono state aiutate a superare le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria.

Le sovvenzioni totali sfiorano i 17 milioni di euro, a fondo perduto, e ne hanno beneficiato bar, ristoranti, commercianti, ambulanti, centri di estetica, parrucchieri, attività sportive e di divertimento, varie tipologie di servizi tra cui asili nido e assistenza per minori disabili che hanno potuto far fronte alla perdita di ricavi degli ultimi anni.

“Custodiamo le imprese”, spiega l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, «è stata una vera e propria “agevolazione di prossimità”, che è riuscita ad individuare e sostenere i bisogni delle imprese micro, piccole e medie dei più disparati settori, danneggiate dalle conseguenze economiche della pandemia. La risposta da parte delle aziende pugliesi è stata immediata e la gestione dello strumento particolarmente efficiente».

I risultati ottenuti grazie a “Custodiamo le imprese” sono «il più grande premio per i nostri sforzi – prosegue Delli Noci -. Oggi, mentre discutiamo più che mai di autonomia differenziata, esorto il Governo a non fermare questo enorme sforzo da parte dei territori e degli attori istituzionali, e quindi di assegnare il Fondo di sviluppo e di coesione. Perché senza la disponibilità di questi finanziamenti non saremo più in grado di mantenere aperti gli avvisi in corso e di sostenere così le imprese e la crescita della Puglia».

La misura straordinaria “Custodiamo le imprese” è legata al quadro temporaneo degli aiuti concessi dall’Unione europea per il Covid ed è rivolta alle imprese micro, piccole e medie della Puglia che, chiuse per decreto nel corso del 2021, avevano subito una contrazione di almeno il 30% dei ricavi, ha offerto un ristoro, cioè una sovvenzione diretta, finalizzata a compensare la riduzione del fatturato. La sovvenzione (a fondo perduto) poteva arrivare fino a 25mila euro. Le imprese della ristorazione hanno avuto necessità mediamente di oltre 14mila euro di ristori, contro i 9mila dei servizi sportivi, gli 8mila dei servizi sociali e i 7mila del commercio in sede fissa.

La maggior parte delle richieste è arrivata proprio dal comparto ristorazione e bar (il 43%) seguito da commercio ambulante (30,3%), commercio in sede fissa (9,5%), servizi alla persona (7,8%), servizi sportivi (5,1%) e servizi sociali (3,3%).

Quanto alle province, al primo posto per numero di domande si colloca Bari (29%), seguita da Lecce (24%), Bat (14%), Foggia(13%), Taranto (10%) e Brindisi (10%).

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