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Demolizioni, arrivano i fondi: dal Governo no al condono. In Puglia finanziati quattro abbattimenti

Fondi per le demolizioni e per il contrasto al consumo del suolo. E nessun condono edilizio che sarebbe «incompatibile con l’impegno assunto al Consiglio dei ministri di presentare il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici» entro la fine dell’anno. Ecco la strategia del governo Meloni contro il dissesto idrogeologico. A illustrarla, pochi giorni dopo l’alluvione che ha colpito Ischia uccidendo otto persone, sono stati i ministri Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin.

Il vicepremier e titolare del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha firmato ieri il Fondo Demolizioni attraverso il quale saranno finanziati 19 interventi in cinque regioni. Tra queste c’è la Puglia, dove le ruspe dovrebbero entrare in azione a Bari e a Modugno. Nel capoluogo saranno abbattute due ville nel quartiere di Torre a Mare: un intervento del valore complessivo di 500mila euro, metà dei quali a carico del Comune e metà finanziata con le risorse messe a disposizione dal Mit. A Modugno, invece, sono destinati alla demolizione due caseggiati per distruggere i quali si prevede una spesa complessiva di 129mila euro, la metà dei quali, anche in questo caso, finanziata dal Mit. «Si tratta di risorse assicurate ai Comuni per procedere alle demolizioni di strutture e opere abusive in genere e per il ripristino e il reinterro di aree urbane – spiega Salvini – Il Ministero è la casa dei sindaci, vogliamo essere la risposta alle esigenze del territorio».

Insomma, il Governo sembra intenzionato ad accelerare sulle demolizioni di edifici abusivi. E parallelamente, per bocca del ministro dell’Ambiente, chiude a qualsiasi ipotesi di condono edilizio: «L’ultimo Consiglio dei ministri – ha spiegato Pichetto Fratin durante il question time alla Camera – si è espressamente impegnato nell’adozione, entro fine anno, di un Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico che chiaramente avrà nella lotta al dissesto idrogeologico un suo punto fermo. Se ci impegniamo all’approvazione e all’attuazione del predetto Piano, mi sembra del tutto evidente l’impossibilità di avallare tutte quelle misure che andrebbero a minare dalle fondamenta la capacità di aumentare la sicurezza del nostro territorio».

Pichetto Fratin si è spinto oltre, annunciando 139 interventi contro il dissesto idrogeologico per un valore di complessivi 350 milioni di euro sulla base delle «istruttorie condotte dalle Autorità di bacino distrettuali e dagli Uffici ministeriali, sulla scorta delle proposte formulate da Regioni e Province autonome».

(ha collaborato Roberta Marinelli)

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