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Eccessi e sprechi, quando il Superbonus non è più un beneficio. Lo studio dell’osservatorio Aforisma

Lo studio è di quelli da far “tremare i polsi” ai pugliesi, e lo ha fatto l’Osservatorio Aforisma. Tema del dibattito: gli effetti positivi e negativi del Superbonus. È stato il provvedimento più dibattuto degli ultimi quattro anni, e anche battaglia di propaganda elettorale, al centro dello scontro politico tra le varie rappresentanze governative che si sono succedute alla guida di Palazzo Chigi.

Il dibattito

«Da quando è entrato in vigore (il primo luglio 2020), il Superbonus ha alimentato aspettative e speranze di riqualificazione del vetusto patrimonio immobiliare, ma anche preoccupazioni e polemiche tra rappresentanti istituzionali, imprese di costruzioni, tecnici, addetti ai lavori, condòmini e proprietari di villette unifamiliari». Si legge nella nota introduttiva dell’analisi di Aforis all’applicazione dello strumento finanziario sull’Edilizia pugliese.

Utilizzo risorse

L’utilizzo delle risorse messe a disposizioni dai tre Governi che si sono succeduti (Conte, Draghi e Meloni), da un lato, ha fatto ripartire l’edilizia e più in generale l’economia, frenata dalla pandemia, ma dall’altro ha zavorrato i conti pubblici dello Stato.

Dato regionale

In Puglia – si legge nello studio del Data Analyst Daniele Stasi – risultano 27.497 pratiche asseverate (dati aggiornati al 31 maggio scorso). Il totale degli investimenti è di 5,7 miliardi di euro (per la precisione, 5.676.121.603 euro, di cui 5.639.396.205 ammessi a detrazione). Gli investimenti per lavori già ultimati ammessi a detrazione, pari al 96,8 per cento, ammontano a 5.457.810.501 euro e così a carico dello Stato ci sono già 5.966.821.981 per i cantieri terminati nella sola Puglia.

Gli effetti

Quindi, quali sono stati gli effetti dell’azione-Superbonus in Puglia? Si possono già andare a rendicontare gli eccessi e gli sprechi di questo discusso provvedimento?

Secondo un recente studio di Bankitalia, «i benefici sono stati inferiori ai costi». Infatti nella nostra regione, prendendo a riferimento la sola spesa finanziata con i fondi Pnrr, sul totale di 682 milioni di euro, circa la metà (359,5 milioni) sono stati impegnati su 531 condomìni (importo medio di 677.024 euro) e l’altra metà (322,5 milioni di euro) sono stati spesi per 2.210 case indipendenti (importo medio di 145.928 euro). L’analisi, dunque «consente di evidenziare gli eccessi e sprechi del Superbonus in Puglia. La maxi-agevolazione era stata introdotta al fine di risollevare l’economia dalla pandemia innescata dal covid-19», spiega Davide Stasi che aggiunge «Riguardo agli aspetti positivi, si può dire che sia un tema di assoluta centralità la riqualificazione del settore edilizio nell’ambito della transizione ecologica del nostro Paese e della lotta globale al cambiamento climatico, oltre a rappresentare un traino per l’economia, l’occupazione, l’innovazione tecnologica, l’evoluzione delle nostre città». Per poi concludere «Inoltre, rappresenta una risposta al disagio abitativo e al miglioramento dello stato di salute della popolazione. Ma ci sono spese molto elevate».

La questione

Lo studio, quindi, denuncia il fatto che, a un progetto virtuoso, sia corrisposto, al contrario, una malversazione del denaro pubblico, attraverso uno strumento che ha evidenziato sprechi di bassa edilizia in cui la programmazione green è stata del tutto tradita. Insomma, luci e ombre di un sistema che ha pesato sui conti già traballanti dell’economia nazionale.

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