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sabato 27 Luglio 2024
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Elezioni, Stellato e Cassano sperano ancora di ottenere il seggio

A quasi una settimana dal voto sono ancora ballerini diversi seggi parlamentari in tutt’Italia, alcuni dei quali interessano la Puglia. Una situazione kafkiana, in verità già vissuta nel 2018, a causa del farraginoso meccanismo del Rosatellum che contempla un algoritmo, otto sistemi di calcolo a scalare, con la “roulette russa” che alla fine assegna l’agognato posto in Parlamento. Col fiato sospeso restano ancora 44 neo-parlamentari di cui 33 alla Camera e 11 al Senato che a oggi non sano ancora se sono stati promossi o bocciati dal test del 25 settembre.

Non a caso in 12 regioni sono scattati i riconteggi con la possibilità di clamorose sorprese anche in sede di proclamazione degli eletti da parte delle Corti d’appello. In Puglia la Corte dovrebbe pubblicare i verdetti il 7 ottobre, ma la situazione resta molto fluida con una serie di casi ancora aperti. A partire dal consigliere regionale tarantino Vito Di Palma che nel proprio collegio alla Camera ha scalzato l’iniziale elezione a Foggia del collega Massimiliano Stellato. Se sarà confermato deputato Di Palma farà spazio in Consiglio regionale al primo dei non eletti, Massimiliano Di Cuia, ma potrebbe riaprire i giochi per altri due candidati Erio Congedo, eletto a Lecce, e Michele Boccardi, non eletto nel collegio plurinominale di Bari a causa del giochino del “flipper” per una manciata di voti. Verifiche in corso anche per il Terzo Polo pugliese. La ministra Mara Carfagna, per esempio, risulta eletta a Bari e non a Lecce così com’è stato ipotizzato inizialmente per un errore nell’attribuzione del seggio con l’assegnazione di sei posti anziché cinque alla provincia salentina. Una correzione che ha determinato con effetto domino lo spostamento del posto inizialmente attribuito alla lista Sinistra più Europa.

A caccia di chiarimenti anche Massimo Cassano schierato in lista con Azione, il partito di Calenda. Cassano ha scoperto su Corato, ma anche in altri Comuni, una “strana” discordanza di 600 voti fra le 1.200 schede che gli sono state attribuite alla Camera rispetto alle 1.800 risultate al Senato. Lo stesso elettore, in pratica, avrebbe deciso di votare in serie il simbolo Azione al Senato decidendo di non farlo alla Camera, danneggiando così Cassano. L’ex sottosegretario, fra l’altro, è deciso a chiedere l’istanza di verifica del seggio assegnato alla lista di Azione scattato in Campania. Secondo i legali di Cassano il candidato vincente, Antonio D’Alessio, avrebbe ottenuto l’elezione grazie a una percentuale anomala nel Salernitano. In particolare con una media del 3% registrata in tutti i Comuni del collegio schizzata quasi al 10 a Salerno città.

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