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«Campo largo, basta veti»: dalla Festa dell’Unità il Pd apre me è gelo dal M5s

È tempo di «superare gli steccati e soprattutto i veti nel centrosinistra o comunque di aprire un dialogo con tutte quelle forze politiche che sono all’opposizione del governo Meloni». Ne è convinto il Pd che con il segretario regionale pugliese, Domenico De Santis, apre a questa possibilità. Tanto che ieri, durante la festa regionale del partito che si conclude oggi a Manfredonia, avrebbe dovuto ospitare Maria Elena Boschi, dirigente di Italia viva, la cui presenza è saltata all’ultimo momento soltanto a causa dello sciopero dei ferrovieri. Presenti al panel sulla giustizia, invece, il viceministro Francesco Paolo Sisto e i parlamentari dem Marco Lacarra e Debora Serracchiani.

I nodi da sciogliere

Tuttavia, le manovre di avvicinamento tra le forze politiche non sono semplici, anche perché distinguo e retaggi sono ancora molto forti, basti soltanto ricordare che fu proprio Matteo Renzi a disarcionare Giuseppe Conte da Palazzo Chigi nel 2021. Così come pesano le differenze su alcuni temi a partire dalla politica estera sia per quanto riguarda il conflitto in Ucraina che per la guerra israelo-palestinese. Infatti, a differenza dei dem che stanno aprendo le porte a tutti, altri partiti escludono i renziani e anche i dirigenti di Azione, come accadrà giovedì prossimo a Roma durante la festa nazionale di Alleanza verdi e sinistra, quando per parlare di alternativa al governo si confronteranno Angelo Bonelli dei Verdi, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, Elly Schlein, segretaria del Pd e Riccardo Magi dirigente di +Europa: assenti i leader più centristi. Un’assenza che non sorprende Gianmauro Dell’Olio, deputato pentastellato, per quanto non sia tra quanti nel Movimento sono «pregiudizalmente contro». «Capisco – dice il parlamentare – che alcuni anche nel Pd, come il segretario regionale De Santis e come sembra stia facendo anche Schlein, vogliano verificare se ci possono essere termini e denominatori comuni, ma la storia ci dice altro».

Porta chiusa

Ed ecco che tornano i ricordi del Conte II, «ma anche la richiesta di una commissione Covid – ricorda Dell’Olio – che egli volle proprio per dare addosso ai 5 Stelle». Al netto, però, delle riserve legate al passato il deputato pugliese sottolinea come già da un anno, dalle elezioni comunali vincenti a Foggia, «noi parliamo di campo giusto più che largo e per questo valgono i temi e il sentire comune, non le somme algebriche».

Di conseguenza, «dobbiamo fidarci e come possiamo farlo con coloro che, come Boschi, dicono al Pd di liberarsi dei grillini riferendosi alle elezioni in Liguria? Non sono aspetti personali, ma la constatazione che questi attacchi alla nostra forza politica non hanno portato da nessuna parte, viste le percentuali che raccolgono». Ciononostante, alla Festa dell’Unità le prove tecniche di campo largo proseguiranno: oggi alle 18.30 ne parleranno, tra gli altri, Francesco Boccia (Pd), Teresa Bellanova (Iv) e Leonardo Donno (M5s).

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