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sabato 27 Luglio 2024
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Dal Santuario dell’Incoronata a Padre Pio, il Santo Graal custodito in un caveau a Firenze

Una storia antica, riportata alla luce grazie ad alcuni documenti finora rimasti segreti, che sono stati consultati da Giuseppe Saldutto, presidente dell’Associazione Pro Padre Pio di Torino. Si tratta della storia del Santo Graal, conservata per fortuna, in un dossier segreto di alcune centinaia di pagine che nei giorni scorsi, Giuseppe Saldutto ha potuto consultare in esclusiva e tenere tra le mani per alcuni giorni a Roma, in zona Eur. Il presidente del sodalizio torinese ha potendo fotografare solo alcune pagine che raccontano e svelano i segreti legati ad una piccola coppa che ha raccolto il sangue di Gesù in croce.

Si racconta che qualcuno del Santuario dell’Incoronata nel 1916 lo ha consegnato nelle mani del Frate cappuccino di Pietrelcina e nel 1968, padre Pio, prima della sua morte, lo abbia affidato a padre Cristoforo, un suo confratello fidato, di Vico del Gargano.

Del Graal, portato via agli inizi dei Tempi cristiani dall’apostolo Pietro, non se ne saputo quasi più niente, fino ai tempi di san Francesco d’Assisi, che ha lasciato la sua traccia nel Santuario dell’Incoronata di Foggia, dove apparve – prima apparizione documentata e ufficializzata dalla Chiesa – la Madonna. I templari sanno, forse, qualcosa, ma per questo motivo vengono perseguitati e sciolti ufficialmente dalla Chiesa.

Si tratta di una storia che bisogna ricostruire andando indietro nel tempo e che presenta racconti e leggende, non sempre approfondite con la dovuta attenzione. Ad esempio, Sant’Alfonso Maria de Liguori, (1696-1787 di casa nel convento di Deliceto, dove avrebbe composto anche il suo famoso canto natalizio “Tu scendi dalle stelle”) anche lui venne informato di questo oggetto, troppo importante per essere esposto al pubblico e che viene “custodito”, lontano da occhi indiscreti, per diversi secoli nel Santuario dell’Incoronata, uno dei più importanti al mondo, a pochi chilometri dal capoluogo foggiano.

Il Sacro Graal, custodito per secoli nel Santuario dell’Incoronata avrebbe avuto in San Francesco d’Assisi un suo “silenzioso” conoscitore, poi ne fu informato Sant’Alfonso Maria de Liguori, alla fine questi oggetti confluirono nelle mani di padre Pio. Oggi il custode temporale della reliquia più importante del mondo cristiano è in un caveau vicino Firenze, intestato al nipote del medico di padre Pio: Giorgio Festa.

Il nipote del medico di san Pio, famoso discografico e produttore televisivo e musicale, ha dato la possibilità allo studioso Giuseppe Saldutto, di poter analizzare e pubblicare i documenti relativo al “caso Santo Graal”, che facevano parte di un dossier personale ma di grande valore storico.

La piccola coppa, poco più grande di una tazzina di caffè, nei prossimi mesi, potrebbe trovare collocazione in un importante Santuario del sud Italia, per essere venerata da tutto il mondo cristiano che finalmente, dopo secoli, di oscurantismo, grazie alla lettera autografa di padre Pio, ridona all’umanità 1 dei 3 oggetti di culto, sempre ricercati e mai trovati. Con la speranza che in questo tempo al confine tra la vita e la morte, dell’intero genere umano, questo oggetto sacro potrebbe fare la differenza.

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