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Dall’ospedale di San Pio la cura per una bimba americana grazie al sangue cordonale

Un’unità di cellule staminali emopoietiche da sangue cordonale custodita nella Banca cordonale della Regione Puglia, affidata all’Irccs Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, è stata inviata negli Stati Uniti per essere utilizzata a scopo di trapianto su una bambina affetta da una grave patologia del midollo osseo.

Individuata nel registro internazionale di donatori di cellule staminali, l’unità bancata all’ospedale di Padre Pio è stata rilasciata con urgenza, vista la gravità della malattia, solo dopo accurate verifiche necessarie per identificarla come geneticamente compatibile con il ricevente.

Dal 2008 salgono così a 25 le unità di sangue cedute dalla Banca cordonale della Puglia per scopo di trapianto. Di queste, 16 sono state cedute in Europa (6 in Francia, 6 in Italia, 1 in Olanda, 1 in Danimarca, 1 in Spagna, 1 Regno Unito), una in Asia (Israele) e 8 negli Stati Uniti.

In questi 15 anni di attività della Banca, in diversi ospedali pugliesi sono state raccolte 20mila unità di sangue cordonale confluite a San Giovanni Rotondo che hanno generato circa 1.900 bancaggi, cioè sacche praticamente utilizzabili per trapianto di staminali emopoietiche salvavita. Il sangue del cordone ombelicale è prezioso poiché è una ricca fonte di cellule staminali emopoietiche utilizzata nei trapianti in pazienti con patologie onco-ematologiche – leucemie, linfomi, malattie del sistema immunitario, anemie – o genetiche, in alternativa alle cellule staminali del midollo osseo, in particolare nei bambini.

Donare il sangue cordonale è facilissimo ed è possibile farlo nei 16 punti nascita della Regione Puglia. Ogni coppia può chiedere di effettuare la donazione che avviene dopo un minuto dal parto, in piena sicurezza e senza rischi, quando il neonato è stato già affidato al personale sanitario. La sacca raccolta viene inviata alla Banca del sangue cordonale e, se risulta idonea ai fini clinici per cellularità, viene validata, tipizzata per l’invio dei dati genetici al Registro italiano Ibmdr e crioconservata in azoto liquido per anni, in attesa di una richiesta da parte di un centro trapianti.

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