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sabato 27 Luglio 2024
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Dino Carrabba, il 19enne foggiano che scampò alla tragedia di Superga: a salvarlo fu Valentino Mazzola

Ci sarebbe dovuto essere anche Dino Carrabba, foggiano all’epoca 19enne, sull’aereo del Grande Torino che settantacinque anni fa, il 4 maggio del 1949, si schiantò contro la Basilica di Superga ponendo fine alla storia di quella gloriosa squadra di calcio e provocando la morte di 31 persone.

La tragedia di Superga

Il 4 maggio 1949, dopo aver affrontato il Benfica in amichevole, il Grande Torino rientrava in Piemonte. Il cielo è uggioso e piove. La città è coperta quasi da un velo di tristezza. L’aereo sta atterrando ma alle 17:07 si sente solo un grande boato e poi l’esplosione. Il velivolo si schianta contro la Basilica di Superga e si incendia. Non ci sono sopravvissuti.

Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Martelli, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola: era l’undici più amato dall’Italia, capace di riunire tutta la nazione sotto un’unica bandiera.

La storia di Dino Carrabba

Di quella squadra faceva parte anche Dino Carrabba. Mezzala classe 1930, cominciò la sua carriera proprio nel vivaio del Foggia. Fu poi uno dei pionieri dell’Incedit, la seconda squadra del capoluogo dauno, quella della Cartiera.

Nel luglio del 1948 venne adocchiato dal Torino, che lo chiamò per un provino. Così, con il suo allenatore Vincenzo Marsico, Carrabba si mise in treno e raggiunse il capoluogo piemontese. La “prova nel cantiere dei Campioni d’Italia” ebbe esito positivo: Carrabba viene ceduto in prestito al Torino.

“C’è solo da rammaricarsi che il Foggia non lo annoveri tra i suoi ranghi” scrisse il Corriere di Foggia, dopo il suo passaggio tra le file granata. Nei primi mesi a Torino Carrabba diventa un giocatore completo, così l’Incedit lo chiama per completare il campionato di Promozione.

Ma a maggio del 1949 Dino ha l’occasione della vita: viene richiamato dal Torino, per esordire per la prima volta con i “senior”, in amichevole. La partita era la famosa amichevole di Lisbona, contro il Benfica. Nell’ultimo allenamento prima della partenza – racconta il giornalista Francesco Ippolito – fu proprio il capitano del Grande Torino, Valentino Mazzola che, scherzando, lo bagnò con una pompa dell’acqua e Dino si ammalò. In quel momento non lo sapeva, ma con quel gesto Mazzola gli salvò la vita. Carrabba non partirà più per Lisbona e tornò a Foggia.

«Eravamo seduti sul tavolo di mia madre – raccontava suo fratello Achille – quando la radio comunicò che l’aereo del Grande Torino si era schiantato sulla Basilica di Superga. Mio fratello ascoltò con me la notizia e svenne immediatamente». Su quell’aereo poteva esserci lui.

Dino non ebbe più la forza di tornare a Torino, nemmeno per giocare le restanti partite di Serie A assieme ai ragazzi granata: si sarebbe potuto laureare campione d’Italia, ma decise di rimanere a Foggia.

Carrabba tornò a giocare con la maglia dell’Incedit e soltanto quattro giorni dopo il tragico evento scese in campo a Corato, dove spinto dalla commozione segnò pure un gol. Nel prosieguo della sua carriera riuscì a vincere un campionato di Promozione il 24 giugno 1956, quando sul neutro di Bari l’Incedit sconfisse il Bisceglie 3-1. Dopo una breve parentesi al Foggia, chiuse la carriera al Troia, come giocatore-allenatore, a cavallo tra il 1959 ed il 1961.

Negli ultimi anni della sua vita ha duramente lottato contro una malattia, che l’ha portato via il 4 agosto del 2012.

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