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Foggia, troppi i debiti in bilancio: passo indietro sul completamento del dipartimento di emergenza del “Riuniti”

La Asl di Foggia, appesantita dal maxidebito contratto da Sanitaservice di 26 milioni di euro per tributi non pagati, revoca l’appalto per il completamento, allestimento e gestione integrata dei comparti operatori del nuovo Dipartimento Emergenza Urgenza del Policlinico Riuniti di Foggia, comprensiva della manutenzione delle apparecchiature, nonché della realizzazione e gestione della nuova centrale di sterilizzazione”.

La lettera, datata 13 marzo, è stata firmata dal nuovo direttore generale Giuseppe Pasqualone, e inviata alle aziende che nel 2020 avevano presentato una proposta di progetto, l’Althea Italia spa e la Steritalia spa. La decisione risente fortemente delle problematiche finanziarie da cui la Asl, che controlla al 100 per cento la società in house, si tira dietro. «Il radicale mutamento della situazione di fatto rispetto ai presupposti in base ai quali è stata ritenuta “fattibile e quindi accettabile” la proposta ad iniziativa privata – si legge – impone a questa Azienda di rivedere le proprie determinazioni, anche in ragione delle mutate condizioni economiche-finanziarie».

E ancora: «La valutazione della proposta, comparata alle risorse finanziarie attualmente nella disponibilità di questo Policlinico, i cui bilanci presentano preoccupanti perdite di esercizio, ha evidenziato la non convenienza di procedere ad una aggiudicazione sulla base della proposta in un contesto sociale ed economico-finanziario ben diverso da quello attuale».

Era il 2020 l’anno dell’emergenza sanitaria conseguente all’epidemia da Covid 19 e della realizzazione dell’ospedale in Fiera, il cui progetto esecutivo fu presentato nel novembre 2020, per essere completato nel gennaio 2021. Furono 40 le aziende coinvolte, e tra queste proprio quella Althea Italia, che supportò il Policlinico di Bari e il 118 Regionale “per il trasporto ed il collaudo di apparecchiature – si legge sul portale della società – Il team di tecnici Althea Italia si è occupato di ricollocare e gestire i collaudi di diverse apparecchiature biomedicali”.

Un affare a diversi zeri, gestito dalla Protezione civile regionale e da quel Mario Lerario, dirigente del settore, dominus del sistema affaristico di appalti in cambio di denaro e arrestato a dicembre 2021 per corruzione. Un affare per il quale la Procura ha indagato costruttori e dirigenti.

L’Althea spa compare anche in un’indagine della procura di Palermo di novembre scorso, assieme a un’altra azienda che negli uffici della Asl di Foggia conoscono molto bene: la Siram spa, il cui contact manager barese Giovanni Amoruso, a gennaio scorso è stato arrestato assieme al dirigente dell’Area gestione tecnica del Policlinico Riuniti di Foggia, Massimo De Santis, al rappresentante legale della società Esse Ingegneria srl e progettista, Nicola Stefanelli, al rappresentante legale e al consulente esterno della società Airleg srl, Marco Labianca e Sergio La Mura.

Le indagini della guardia di finanza accertarono la manipolazione di quattro gare di appalto: l’affidamento del servizio di riqualificazione e attivazione delle otto sale operatorie (gara bandita il 1 luglio 2019), per un impegno di spesa di oltre 2,1 milioni; il servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici (bandita il 23.07.2020), per un impegno di spesa di 4 milioni; l’affidamento del servizio per la viabilità interna ed agli accessi carrabili e pedonali (gara bandita il 18.07.2019), per un impegno di spesa di oltre 42mila euro.

Le numerose intercettazioni fra Nicola Stefanelli e il contact manager Giovanni Amoruso, avrebbero provato la fitta rete di connivenze che, registrano le microspie, avrebbero potuto procurare «buone occasioni d’affari».

Due mesi dopo, allora, Pasqualone guarda in cassa e mette il bilancio al riparo: la proposta di partenariato pubblico privato presentata da Althea e Steritalia (del gruppo Dussmann) prevedeva un investimento complessivo di 20.722.766,00 euro (al netto di Iva) mediante finanza di progetto di cui 8.887.648,00 attraverso capitale proprio e il restante importo con finanziamenti bancari per 5.400.000,00 euro in dieci anni. «La quantificazione dei tassi di interessi è stata stimata in relazione agli andamenti del mercato al momento della redazione del Piano economico-finanziario – spiega il dg – Attualmente, gli eventi socio-economici nazionali e internazionali in corso e la conseguente pressione inflazionistica hanno determinao l’aumento dei tassi di interessi che, inevitabilmente, impattano sull’intero investimento che ci occupa, con ulteriori nuovi oneri che graverebbero irrimediabilmente su questa Azienda, il cui bilancio di previsione 2023 evidenzia già in partenza un risultato negativo e risorse insufficienti per far fronte al notevole incremento dei costi di gestione».

Urgente, allora, redistribuire le risorse in modo da razionalizzare la spesa e assicurare «la regolare e qualificata erogazione delle prestazioni sanitarie», operare delle scelte, visto che «la costruzione di una nuova centrale di sterilizzazione non costituisce esigenza indifferibile, atteso che ogni blocco operatorio del Policlinico è servito da efficienti sistemi di sterilizzazione».

Per quanto riguarda invece completamento e allestimento delle sale operatorie nel dipartimento di Emergenza Urgenza, la direzione generale ha vagliato con la Regione «la possibilità di appositi finanziamenti pubblici per il completamento del comparto operatorio». Il 24 febbraio scorso, il Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale, «considerando il finanziamento pubblico già concesso per la realizzazione del plesso – informa Pasqualone – ha invitato questa Azienda ad inserire l’intervento proposto nella programmazione triennale dei lavori».

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