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I meloniani pensano al Comune di Foggia. È De Leonardis l’uomo forte del partito

Si fa sul serio nei Fratelli d’Italia di Capitanata. Tutti i vertici del partito, dal commissario Galeazzo Bignami fino al segretario regionale Marcello Gemmato con il consigliere barese Filippo Melchiorre hanno ascoltato le urgenze e le istanze dei diversi livelli territoriali meloniani.

A breve saranno proposte delle nomine provinciali e cittadine, in molti Comuni serve aprire circoli in vista delle Politiche. L’elezione, quasi inattesa, del consigliere provinciale Roberto Augelli, eletto di San Nicandro Garganico, ha scompaginato molti equilibri, dal momento che il politico garganico è vicino all’area fittiana di Giannicola De Leonardis e non a quella storica della fiamma, che infatti sosteneva Ercole Costa.
Il consigliere regionale si è ormai ritagliato un ruolo di vero leader, dopo l’esperienza di grande elettore a Roma. «Dobbiamo cominciare a lavorare da adesso per individuare il sindaco di Foggia, siamo il primo partito del centrodestra e dobbiamo essere noi a federare tutta la coalizione, dobbiamo coinvolgere i giovani, devono tornare a essere protagonisti della politica della città», ha detto De Leonardis dinanzi ad una platea di circa cento persone al Palazzetto dell’Arte.
Tra i dirigenti almeno due le persone che potrebbero ambire a partecipare a eventuali primarie del centrodestra o ad aggregare gli altri partiti per la poltrona di sindaco: in prima fila l’ex assessore all’urbanistica Ciccio D’Emilio, non coinvolto nei vari scandali del centrodestra di Franco Landella e sul fondo, nelle ultime file, invece insieme a Gino Fusco, Annamaria Falucchi, la donna più votata del centrodestra pugliese alle scorse regionali, per la prima volta presente ad una riunione di partito.
Non è ancora iscritta, Fallucchi attende una chiamata, non entra nei Fratelli d’Italia da gregaria. Ha partecipato anche l’onorevole Paolo Agostinacchio. Il suo discorso è apparso quanto meno fuori luogo, se si considera che l’ex sindaco è stato uno degli alleati più importanti e simbolici del centrodestra landelliano.
«Dobbiamo essere destra, basta con lo strabismo a sinistra, non sono mai d’accordo su chi vuole cambiare i simboli. A Foggia dobbiamo far vincere la destra. Foggia ha un’anima di destra e io sono stato più volte eletto con i voti di Foggia e della provincia, anche al Parlamento. Bisogna creare motivi di aggregazione».
Netto l’intervento di Mario Giampietro, coordinatore della giovanile dei Fratelli d’Italia: «Foggia è una città per vecchi, i giovani sono visti sempre come poco maturi per assumere ruoli di responsabilità, Foggia non è Milano, Foggia non è Firenze, Foggia non è Bologna: sono frasi che abbiamo sentito e che vorremmo scrollarci di dosso. Siamo il movimento giovanile più radicato, con eletti sul territorio che hanno contribuito all’elezione del consigliere provinciale», ha osservato rivendicando autonomia e postazioni.
Presenti anche moltissimi dirigenti provinciali. Da Leo Lallo di San Severo e Antonio Giannatempo di Cerignola sino ad alcuni esponenti dei Monti Dauni. Come il sindaco Massimo Venditti di Celenza Valfortore, storico tesserato dei Fratelli d’Italia, che ha voluto ricordare il compianto Franco Di Giuseppe: «Oggi sento la mancanza di quello che è stato un maestro per me, l’onorevole Franco Di Giuseppe sempre attento alle periferie e ai piccoli comuni. Insieme a tanti sindaci dei Monti Dauni ci siamo incontrati a Troia per discutere della piaga che ci attanaglia, ovvero lo spopolamento. Occorre ripartire dalle aree interne», è stato il suo monito. Poi tuti a casa a riflettere sulle future mosse da intraprendere sul territorio.

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