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venerdì 11 Ottobre 2024
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Manfredonia, l’arte “vaccina” il Covid nel ricordo delle vittime: l’opera di Valentina Cavadini

A Manfredonia un monumento per conservare e rinnovare nei cuori la memoria delle vittime della pandemia causata dal virus Covid-19, privati non solo della vita ma, in totale solitudine, anche dell’ultimo sguardo amorevole dei loro cari. Nel tardo pomeriggio di giovedì, nel cimitero comunale si è svolta la cerimonia di donazione e benedizione dell’opera scultorea dell’artista comasca Valentina Cavadini, donata alla città dal sindaco Rotice e dalla giunta comunale.

«Il monumento raffigurala Madonna della Misericordia che come Genitrice della Chiesa, custodisce sotto il suo mantello l’umanità rappresentata da un anziano simbolo di tutti i caduti a causa del virus pandemico e dai bambini che simboleggiano la vita e la speranza», spiega emozionata l’artista Cavadini che definisce la sua scultura autobiografica in quanto durante la pandemia perse il suo amato papà proprio a causa del Covid.

«È stato un periodo molto difficile per tutta la nostra comunità, si viveva con la paura negli occhi e nel cuore. Ma il messaggio che oggi si vuole dare attraverso questo monumento, è l’importanza dell’unione dei cittadini di tutta la provincia di Foggia e della rete di solidarietà che si è venuta a creare grazie ai quali oggi ne usciamo fortificati e con lo sguardo gioioso rivolto al futuro», ha sottolineato Rotice che ha ringraziato coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, dall’assessore Palumbo all’ingegnere Giuliani e a tutta la giunta comunale, ribadendo il suo impegno e la sua attenzione al tema della fragilità. Alla cerimonia oltre al sindaco, al vicesindaco Giuseppe Basta, agli assessori Libero Palumbo e Anna Trotta, alle rappresentanze della Croce Rossa Italiana e della Paser., è intervenuto anche l’arcivescovo padre Franco Moscone.

«La pandemia ci ha visti coesi durante la tempesta e le nostre esistenze sono entrate in comunione tra loro, risvegliando quel comune legame: l’appartenenza come fratelli. Con questa statua si fa memoria e bellezza, perché la bellezza parla anche del dolore e lo rende sano, salvo, salvato e questa sera questo monumento deve dire a noi credenti che nessun dolore, nessuna sofferenza è passata inutilmente.

Il mantello della misericordia ci salvi da tutti gli altri “Covid”, dai venti della violenza e dai fuochi della guerra», ha detto pèadre Moscone. Alla base del monumento un’aiuola ricca di fiori fa da cornice alla targa che riporta una dedica di Papa Francesco “Per coloro che sono morti da soli, senza la carezza dei loro cari e per tutte le persone che hanno donato la vita per gli ammalati”.

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