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Fondi di Coesione, la pace tra Fitto ed Emiliano vale mezzo miliardo in più alla Puglia

Scoppia la pace fra la regione Puglia e il Governo centrale, un tempo ai ferri corti sulla partita dei cosiddetti Fsc, i fondi sviluppo e coesione. Dallo scorso 29 agosto gli eterni rivali, il governatore Michele Emiliano e il ministro Raffaele Fitto, hanno definitivamente deposto l’ascia di guerra. Un idillio improvviso, forse non casuale, con il ministro salentino in procinto di spiccare il volo verso la poltrona di commissario europeo proiettato in una dimensione internazionale.

La pace

E così sono finite nella ghiacciaia le “beghe” politiche e il muro contro muro contro i presidenti di centrosinistra pugliesi e non solo. Da ultimo l’estenuante braccio di ferro sugli Fsc durato quasi due anni. Una nuova fase, dunque, con la Regione Puglia che riceverà nel giro di poche settimane il suo tesoretto congelato degli Fsc da circa 4,6 miliardi di euro di cui 1,6 di anticipazione. Di più, dopo l’ultimo vertice a Roma Fitto ha riservato un regalo in più alla sua regione destinandole un “cadeau” aggiuntivo stimato in non meno di mezzo miliardo di euro. Un “aiutino” che si potrà concretizzare grazie a un tecnicismo messo a punto dal Ministero per il Sud. In pratica i progetti cantierabili inseriti nel Pnrr pugliese, che vale circa sei miliardi di euro e si completerà nel 2026, si potranno trasferire sui fondi Fsc aumentando la dotazione iniziale e velocizzando le opere. Il tutto a condizione che le progettazioni in questione siano compatibili con i programmi di sviluppo e coesione e che siano immediatamente esecutivi. Una boccata d’ossigeno per una serie di opere strategiche urgenti, soprattutto sul settore idrico considerando la grave siccità estiva.

La circolare

Da qui la circolare inviata negli ultimi giorni dal capo di gabinetto della Regione Puglia, Giuseppe Catalano, ai dieci assessorati per selezionare i progetti del Pnrr in fase avanzata da spostare nell’ambito dell’accordo di coesione. Avranno una corsia privilegiata gli alloggi per gli studenti universitari, le infrastrutture idriche come ad esempio gli impianti di affinamento, ma anche i siti di stoccaggio per i rifiuti e le bonifiche di discariche e siti inquinati sparsi dal Gargano al Salento. Per la Regione Puglia un’ottima notizia considerando l’aumento delle risorse e la possibilità di ampliare la rete infrastrutturale, gli incentivi alle imprese, la digitalizzazione. Un premio ai compiti a casa svolti negli ultimi anni nella spesa europea che hanno visto la Puglia in cima alle classifiche nazionali. Report confermati per filo e per segno dalle verifiche dei Ministeri che nei mesi scorsi hanno vivisezionato circa 50mila progetti destinatari di finanziamenti europei con un budget pienamente rispettato e un impiego complessivo pari a 1,4 miliardi di euro nell’ambito del Patto per la Puglia dal 2014 al 2020 grazie al quale sono stati creati oltre 177mila posti di lavoro.

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