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Gigi D’Alessio arriva in Puglia: «La musica è il sale della vita. Ecco il mio nuovo album» – L’INTERVISTA

Gigi D’Alessio ad illuminare le notti d’estate pugliese. Il famosissimo cantante partenopeo si esibirà il 19 a Barletta, nel Fossato del castello, e il 20 a San Pancrazio Salentino al “Forum Eventi”. Prima del suo arrivo in Puglia, ha risposto a qualche domanda.

Com’è l’estate di Gigi D’Alessio?

«La mia estate parte ormai con l’appuntamento fisso nella mia Napoli, che diventa poi un vero e proprio show in prima serata su Rai1: suonare a Piazza del Plebiscito è sempre una grandissima emozione. Quest’anno abbiamo raggiunto quota otto live tutti sold out, è stata la mia 19esima volta in questa Piazza, ed il 36% dei biglietti sono stati venduti fuori dalla Campania, oltre il 12% all’estero, soprattutto dagli Stati Uniti. Questa cosa mi tocca il cuore e l’anima: pensare che intere famiglie si mettano in viaggio, percorrendo chilometri, solo per ascoltarmi è una cosa meravigliosa. E sono fortunato perché il mio pubblico me lo sono cresciuto e sto continuando a farlo anche con i figli di chi veniva con la bandana da giovane a cantare le mie canzoni. Vedo mamme che condividono i miei concerti con bambini e ragazzi e questa per me è la più grande vittoria».

Ci racconta del suo tour?

«Questo nuovo tour parte con il costume e finisce con il piumino, considerando gli appuntamenti nei Palazzetti a partire da novembre. E poi una nuova data da segnare in calendario: il 2 giugno, per il mio ritorno per la sesta volta dopo nove anni allo Stadio Maradona, nella mia Napoli. Non mi fermo mai, perché dovrei farlo? Voglio dare ancora tanto, tutto, perché faccio musica, il sale della mia vita, e su tutto ciò che la riguarda non mi tiro indietro».

Che scaletta ha preparato per i prossimi concerti?

«Scegliere le canzoni diventa sempre più difficile. Inevitabilmente devi fare delle scelte, il concerto è per me ma soprattutto per il pubblico, quindi devi trovare un compromesso tra quelle che piacciono di più, quelle che hanno più stream e quelle che sono le più belle. La musica poi scopri se è bella o brutta solo quando la fai, il live è la vera prova del nove: è sempre bello incontrare il pubblico e soprattutto sentire che canta ciò che tu hai scritto in un momento di solitudine. Questo è il mio integratore, la vera energia e benzina».

Il napoletano e gli artisti napoletani prendono sempre più piede sulla scena musicale italiana. Che ne pensa?

«Dopo tanti sacrifici e tanto tempo, finalmente il napoletano è stato sdoganato e sono caduti una serie di pregiudizi, è stata riconosciuta ormai come lingua e non come un dialetto. Io 24 anni fa ho portato al Festival di Sanremo “Non dirgli mai” che aveva una sola frase in napoletano e volevano censurarmi. Oggi invece tutta Italia capisce e canta la lingua napoletana, per me è motivo di orgoglio, mi fa sentire libero di aprire il cuore ed esprimermi come meglio posso e diciamolo mi rende la vita più facile quando devo scrivere. Poi il suo suono funziona, si sposa bene con il sound moderno, risulta più gradevole, ha il dono della sintesi perché in una frase puoi racchiudere tutto».

Ci racconta del suo ultimo album?

«Ho pubblicato il 24 maggio scorso il mio nuovo album Fra che ha diversi significati. Fra sta per Francesco, mio figlio, a cui ho dedicato anche una canzone; poi se guardate la copertina, è piena di Frammenti di vita, con tante polaroid, ed è “Fra” un progetto e l’altro. Questo perché volevo dare al mio pubblico qualcosa di nuovo per i concerti che andrò a fare da nord a sud dell’Italia e non solo. Ho sentito il bisogno di fare un disco e l’ho fatto. E poi è ricco di collaborazioni, di Fratelli, che si sono aggiunti pian piano che prendeva piede il disco, in maniera naturale, e ora spero di poterli invitare, compatibilmente con i loro impegni, nei miei live per suonarle insieme».

Come vive la collaborazione con i giovani artisti emergenti?

«Ho avuto la fortuna di potermi divertire con la musica insieme a tanti giovani amici, con tante collaborazioni. Alcune di queste sono nate a Piazza del Plebiscito come “Io vorrei “con Elodie l’anno scorso o “Un cuore malato” con Alessandra Amoroso l’anno prima. Altre, come quelle con Geolier o Guè, sono venute fuori da sole. Il duetto con Luca è stata una sua idea, mi ha mandato un messaggio per propormi un confronto generazionale tra i miei primi appuntamenti ed i suoi. Tutti gli amici che sono nell’album hanno risposto alla mia chiamata, accettando con entusiasmo ed hanno portato le loro sonorità, i loro messaggi e le particolarità della loro musica, mi sono circondato di gioventù, come già nel mio album “Buongiorno”. La nuova generazione ascolta con molta attenzione, hanno una proprietà di linguaggio molto più sviluppata della nostra ed i messaggi li recepiscono subito. Noi cantanti siamo amplificatori dei sentimenti della gente, e portiamo nelle canzoni dei messaggi: un ragazzo che non sa parlare per esprimersi dedica il brano che meglio rappresenta ciò che prova e questa è la vera forza della musica. Ciò che mi auguro è che le parole dei testi possano far aprire il cuore anche a chi è distratto perché i sentimenti sono il vero generatore della vita».

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