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sabato 27 Luglio 2024
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Giovani e donne investono su b&b e case vacanza. Sul podio sale finalmente la Puglia

I bed&breakfast sono la nuova frontiera delle imprese giovanili e di quelle femminili. Un dato importante che emerge da un report di Unioncamere e Infocamere, secondo le quali il risultato è “merito anche di un anno, il 2023, di forte crescita degli alloggi per turisti alternativi agli alberghi: sono state ben 3.508 in più le imprese operanti nel panorama delle case vacanza, affittacamere e residence (+11,5 per cento rispetto al 2022), quasi 2mila delle quali nate dall’iniziativa di under 35 o di donne”.

Dall’approfondimento dei tecnici, sulla base dei dati attinti dal registro delle imprese, “le attività gestite da giovani sono aumentate del 13,7 per cento nel 2023 (con un aumento di 575), raggiungendo quota 4.782.

Sono invece 1.469 in più le imprese femminili che si occupano di ricettività alternativa all’alberghiera, con un incremento rispetto al 2022 dell’11 per cento, incremento che porta così il totale a 14.726 aziende guidate da donne”.

E in questa crescita, sul podio sale finalmente la Puglia, che assieme alla Campania, riportano il maggior incremento di b&b e case vacanza, lasciando dietro Lombardia, Lazio e Sicilia. Bari, Napoli, e Roma sono le provincie con il maggior aumento assoluto nel settore dell’ospitalità non alberghiera: 196 in più a Bari, 495 nel capoluogo campano, 284 nella Capitale. A seguire, Salerno, Bologna e Milano.

In termini percentuali, il maggior incremento si registra a Rovigo, con 11 imprese in più ed una crescita del 35 per cento. Seguono Bologna (119 in più, il 30 per cento) e Lecco (29 in più, il 29,6 per cento).
Secondo la ricerca, tuttavia, “il comparto degli alloggi per vacanze cresce in tutta Italia, ma sono 11 le regioni che superano la media nazionale (+11,5%), con Emilia Romagna, Campania, Lombardia, Sardegna e Marche nelle posizioni di testa.
Considerando invece l’offerta complessiva di ospitalità parallela, nel 2023 si contano 761mila alloggi disponibili, con una forte concentrazione in Toscana (14,2 per cento), Lombardia (10) e Sicilia (11,8 per cento), ma subito dopo troviamo anche la Puglia (9) e la Sardegna (8,6 per cento).

Dalle rielaborazioni dell’Isnart, l’istituto nazionale del sistema camerale per le ricerche turistiche “si registra una crescita dell’offerta di affitti privati del 10 per cento (rispetto al 2022), con 17 milioni di prenotazioni nel 2023 (da gennaio a novembre), per un giro di affari a livello nazionale di 7 miliardi di euro”.

In uno scenario economico caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e cambiamenti tecnologici, il saldo 2023 per le imprese italiane resta positivo, ma non per tutti gli ambiti di attività.

Oltre il 70 per cento delle 42mila imprese registrate in più negli ultimi dodici mesi, infatti, opera in soli tre macro-settori: le costruzioni, il turismo e le attività professionali. Guardando al territorio, i dati indicano in crescita il tessuto imprenditoriale di tutte le quattro aree geografiche. Con le sue 14.948 imprese in più, il Mezzogiorno ha determinato più di un terzo dell’intero saldo annuale, staccando il Nord-Ovest (11.210) e il Centro (10.626).

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