Home Ambiente e Sostenibilità Grandinate di agosto e settembre, chiesto lo stato di calamità in Puglia

Grandinate di agosto e settembre, chiesto lo stato di calamità in Puglia

La Giunta regionale pugliese, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, ha chiesto al ministero lo stato di calamità naturale per le grandinate di agosto e settembre scorsi che hanno colpito, in particolare, i territori di Salice Salentino in provincia di Lecce, Lucera e Torremaggiore nel Foggiano, Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Mola di Bari, Noicattaro, Rutigliano e Turi in provincia di Bari.

«Danni ingenti causati dalla grandinata che ha colpito vigneti, oliveti, ortaggi e frutteti, con 8 frutti su 10 andati in fumo», commenta Coldiretti Puglia. «La grandinata ha colpito duramente i campi proprio quando le alte temperature ma anche la preoccupante siccità sono la punta dell’iceberg di un 2022 che si classifica fino ad ora a livello globale come il quinto anno più bollente di sempre nel pianeta, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,87 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo», prosegue l’organizzazione dei coltivatori pugliesi.

«La caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti Puglia – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Le precipitazioni violente provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio – sottolinea la Coldiretti regionale – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 230 i comuni, ovvero l’89% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra».

I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.

Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche dei danni da parte della Coldiretti che segnala peraltro grande preoccupazione per la siccità che sta assediando la Puglia mettendo a rischio i raccolti, con la tropicalizzazione del clima che ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.

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