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domenica 1 Settembre 2024
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I formatori dei Centri per l’impiego aspettano la Regione Puglia: a rischio 49 lavoratori

Nuovo tavolo Sepac, enti datoriali, sindacati sulla vertenza formatori centri per l’impiego. La convocazione parla genericamente di “monitoraggio” degli impegni assunti ma i lavoratori aspettano risposta a una domanda precisa: è possibile prorogare la cassa integrazione, che scade proprio oggi, con le risorse finanziarie regionali, residuate dopo la conclusione dell’operazione “scivolo” approvata da task force per i formatori prossimi alla pensione?

Gli enti dicono di non avere altri soldi per garantire gli ammortizzatori sociali. Se Regione dicesse la stessa cosa, dal 16 gennaio 46 lavoratori sarebbero disoccupati. Tra questi, 19 formatori “storici”, che hanno lavorato per oltre vent’anni nei Centri per l’impiego tramite appalti vinti dagli enti di provenienza e che hanno formato gli attuali formatori di Arpal.

Al netto della soluzione ammortizzatori sociali, resta aperta la questione principale: quale sarà il futuro dei lavoratori? Nella riunione del 29 dicembre scorso il presidente Arpal, Beniamino Di Cagno, aveva precisato che l’agenzia ha una carenza in organico di 147 unità e preannunciato, nell’attesa di espletare la procedura di selezione pubblica, l’imminente pubblicazione di un avviso per l’appalto di fornitura del servizio pressi i Cpi. Il bando è stato pubblicato su Empulia l’11 gennaio: ha durata sei mesi, affida ore di servizio (non un servizio) e contiene una clausola sociale che dovrebbe consentire l’assorbimento dei lavoratori degli enti ora in cassa integrazione.

L’avviso giunge a novanta giorni dall’atto di significazione che l’avvocato Luigi Volpe ha inviato a Regione per conto di 18 lavoratori, chiedendo di dare seguito a quanto contenuto nella delibera di giunta n.319 del 17 marzo 2023. Con il provvedimento l’amministrazione regionale s’impegnava ad avviare un “percorso teso all’individuazione di possibili misure idonee a valorizzare le competenze professionali maturate nell’ambito dei servizi di formazione e favore di Regione Puglia“. Sempre nella riunione del 29 dicembre Di Cagno aveva chiesto agli interessati di rinunciare ai contenziosi legali nei confronti di Arpal ma i lavoratori non arretrano di un passo e puntano alla stabilizzazione.

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