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venerdì 20 Settembre 2024
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Il caso Apulia Film Commission è ancora aperto: Cda riferirà in Aula il 27 luglio

Giorni di attesa e di silenzio in seno all’agenzia Apulia Film Commission dopo l’apertura della nuova guerra civile scoppiata all’interno del consiglio di amministrazione nominato da pochi mesi. Sulla questione hanno acceso i riflettori l’organismo interno di controllo, i revisori dei conti e la stessa Regione Puglia.

La presidenza sta valutando l’episodio e la posizione dell’intero Cda, mentre il presidente Antonio Tutolo, presidente della seconda commissione consiliare, ha invitato a riferire in aula tutti i protagonisti della lite verbale per il giorno 27 luglio alle ore 12. Ai ferri corti la presidente Dellomonaco e tre dei quattro consiglieri del Cda tutti coinvolti in una violenta rissa verbale scoppiata nell’ambito dell’ultima riunione del 13 luglio. Come si ricorderà la presidente abbandonò in anticipo la seduta, dichiarandola sospesa pur non potendolo fare in base allo statuto, per poi inviare a stretto giro una lettera al fulmicotone ai consiglieri di amministrazione lamentando di esser stata aggredita. All’indomani della fuga di notizie la Dellomonaco si disse rammaricata per i presunti maltrattamenti subiti da una parte del Cda di Apulia Film. Correnti interne che, secondo la sua versione, ostacolerebbero l’operato ed una serie di progetti strategici senza spiegarne i motivi. Per tutta risposta i consiglieri Carmelo Grassi, Ettore Sbarra e Giandomenico Vaccari risposero con un comunicato stampa di smentita con l’altra consigliera Samarelli che si dichiarò totalmente estranea alla lite avvenuta in video conferenza ed equidistante dalle parti.

I tre consiglieri sostennero che non ci fu nessuna aggressione verbale contro la Dellomonaco così come testimoniato dalla registrazione audio video integrale dei lavori. Di più ricostruirono i rapporti interni in chiave totalmente diversa. Ovvero un copione ripetuto dalla Dellomonaco che ad ogni rilievo o eccezione di merito nell’ambito di un fisiologico svolgimento del confronto tra opinioni diverse, utilizzasse sempre il solito atteggiamento di alterarsi, interrompere l’interlocutore per poi lamentarsi di essere aggredita. Le verifiche in corso stabiliranno la verità decretando chi ha ragione e chi ha torto, ma soprattutto chi deve restare e chi sarà dimesso o rimosso dall’agenzia cinematografica regionale.

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