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Il costo per un posto al sole? I balneari in Puglia: «Nessun rincaro»

L’oro della Puglia è nella sua costa, più di 800 chilometri: tra calette nascoste, spiaggia rosata, scogliere bianchissime, ma è accessibile a tutti? Quanto costerà quest’anno un ombrellone e due lettini?

«I prezzi variano a seconda dei luoghi, ci sono località rinomate che hanno un prezzo più alto, ma è come andare in un albergo stellato, si può scegliere. L’offerta cambia – dice Antonio Capacchione, presidente del SiB (Sindacato Italiano Balneari) – ci sono luoghi, molti nel nord della Puglia, dove gli stabilimenti balneari offrono servizi a prezzi modici: con 15 euro si può avere ombrellone e lettino. Altrove, specie al sud i prezzi sono più alti. Ma perché meravigliarsi? A Forte dei Marmi in Toscana si paga lo stesso che a Piombino? No, eppure entrambi le città sono nella stessa regione, ma i prezzi sono molto diversi. In Puglia accade lo stesso».

Intanto il conto alla rovescia è già iniziato: la data per l’apertura ufficiale della stagione 2024 è fissata il 1 giugno e si resta aperti fino alla prima domenica di settembre, anche se i concessionari avrebbero potuto attrezzare gli impianti fin dal 1 maggio, ma lo hanno fatto in pochissimi, complice il clima non sempre primaverile, ma anche l’organizzazione, cosa diversa in altre regioni d’Italia: per esempio in Liguria il 60 per cento dei concessionari è aperto e al lavoro già dal 25 aprile.

«Sui prezzi no – dice il Sibe – non ci saranno rincari. Poi certo dipende che cosa si cerca, che tipo di lido e servizio».

Ombrellone e lettino avranno un costo, a seconda della località (si può arrivare anche a 450 euro per dieci giorni per un posto in prima fila davanti al mare del Salento). Ma esiste un vademecum, un listino che si può consultare? Pare proprio di no.

«L’anno scorso abbiamo chiesto alla Regione una sorta di certificazione da fare insieme, mi spiego: come esistono le stelle per gli alberghi avevamo pensato di fare lo stesso con i lidi balneari: a seconda dei servizi si aveva uno o più stelle-ombrelloni. – dice Dario Durso del Codacons – Era un modo per mappare prezzi e servizi ed era un segno di trasparenza per gli utenti che non si sarebbero trovati ad avere brutte sorprese. Che cosa è accaduto? Solo promesse. Non ci siamo più riuniti. E adesso è chiaramente tardi».

Per il Codacons manca una offerta per la classe media, per chi insomma può anche aver voglia di spendere dei soldi, ma non può superare un certo budget, perché una domenica davanti al mare pugliese gli costerebbe più di un weekend in Grecia.

E intanto, come una spada di Damocle quest’anno c’è la direttiva Bolkestein, che impone all’Italia bandi di gara per le concessioni scadute. La Puglia afferma di non avere il problema e di poter andare avanti così come è, perchè? Perchè a detta del Sindacato dei Balneari ci sono ancora chilometri di costa da poter dare in concessione (complice anche la sentenza del consiglio di Stato per Monopoli), e questo significa che i lidi restano nelle mani di chi ce li ha già. Ma la Puglia non è l’Italia e la sanzione l’Europa è pronta ad emetterla.

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