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venerdì 18 Ottobre 2024
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“Illuminiamo le note”: i Conservatori pugliesi sempre più accessibili agli studenti con disabilità visiva – VIDEO

Facilitare l’inclusione di alunni e studenti con disabilità visiva – ciechi assoluti, parziali o ipovedenti – e con disabilità aggiuntive all’interno dei Conservatori musicali pugliesi è l’obiettivo del progetto “Illuminiamo le note”, promosso dall’assessorato regionale all’Istruzione della Puglia, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti e l’Istituto per la ricerca, la formazione la riabilitazione.

Il progetto è stato presentato oggi nella sala “Carlo De Trizio” del Centro polifunzionale dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” e rientra nell’ambito delle iniziative previste dalla legge regionale “Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati”.

Con “Illuminiamo le note”, ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, «presentiamo un progetto straordinario per consentire ai ragazzi e alle ragazze non vedenti di frequentare i nostri Conservatori, coltivare il loro talento musicale, aumentare il loro bagaglio di competenze e conoscenze, esattamente al pari dei loro coetanei».

L’accesso all’istruzione musicale e coreutica, per gli studenti con disabilità visive, «è ancora particolarmente difficoltoso e gravoso – sottolinea Leo – sia in termini di sostenibilità economica per le famiglie che per l’importantissimo ruolo del docente nella trasmissione all’alunno della formazione musicale, anche di livello avanzato. Questo progetto, insieme a quello per le scuole presentato negli scorsi mesi con l’Ente nazionale sordi, rientra nelle politiche del Diritto allo studio che stiamo portando avanti con l’amministrazione regionale. L’obiettivo è favorire progetti di inclusione e rimuovere gli ostacoli non solo di ordine economico ma anche in termini di accessibilità».

La Puglia vanta cinque Conservatori diffusi sul territorio che contano complessivamente 3.435 studenti iscritti, con una offerta formativa che spazia dai corsi propedeutici, ai corsi preaccademici e accademici. Una situazione che rappresenta un contesto socio-culturale complesso ma certamente ricco di opportunità per l’attuazione e lo sviluppo di interventi mirati.

Il progetto avrà una durata di diciotto mesi e punterà su formazione specifica dedicata ad alcuni docenti, al personale tecnico-amministrativo e agli studenti degli ultimi anni – che diverranno i tutor degli studenti non vedenti che intraprenderanno il percorso presso i vari Conservatori – attraverso l’apprendimento del Braille, dall’alfabeto dei sei puntini come strumento necessario ed insostituibile per lo studio della musica da parte delle persone con disabilità visiva, l’analisi e l’utilizzo delle strumentazioni e software per l’accesso degli studenti con disabilità visiva allo studio musicale. Ogni Conservatorio, inoltre, sarà dotato di un bene tifloinformatico idoneo per lo studio accessibile della musica.

Tutti i Conservatori pugliesi – il “Niccolò Piccinni” di Bari, il “Giovanni Paisiello” di Taranto, il “Nino Rota” di Monopoli, il “Tito Schipa” di Lecce e l'”Umberto Giordano” di Foggia e Rodi Garganico – hanno aderito con entusiasmo e stanno contribuendo, attraverso una cabina di regia, a modellare in maniera coerente e secondo le esigenze specifiche, il progetto esecutivo.

Con l’iniziativa “Illuminiamo le note”, spiega Paolo Lacorte, presidente regionale Uici e Irifor Puglia, «vogliamo accompagnare i Conservatori pugliesi a costruire percorsi accoglienti in grado di formare appositamente docenti e tutor, senza tralasciare le attività di prevenzione della cecità a cui saranno dedicate delle giornate speciali».

La conferenza stampa è stata aperta, accompagnata e chiusa da una performance musicale a cura di Nicola Pio Nasca, studente del Conservatorio di Bari non vedente e del professor Franco Defeo, compositore non vedente, docente laureato in pianoforte, organo e composizione organistica, che hanno offerto una dimostrazione concreta del grande potenziale già presente oggi nella nostra regione, che può essere una risorsa per la Puglia e può rappresentare, per tanti ragazzi e ragazze più fragili una grande opportunità.

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