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In Puglia salgono a 956 le attività storiche: altre 165 entrano nell’elenco regionale

Con l’ingresso di 165 nuove imprese salgono a 956 le attività storiche e di tradizione introdotto in Puglia con la legge regionale numero 30 del 2021.

«Con grande orgoglio in tre anni abbiamo riconosciuto e promosso il valore e l’impegno sul territorio e per le comunità di 956 attività storiche, vale a dire le attività commerciali più antiche di Puglia», commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, evidenziando che «dietro a ciascuna insegna, c’è il lavoro di intere famiglie che sono state in grado, anche nei momenti più difficili per l’economia locale, di tenere duro e di continuare, salvaguardando così il benessere dell’intera collettività».

A queste attività, prosegue l’assessore, «dobbiamo un riconoscimento che non è soltanto la promozione del loro marchio tramite le targhette e le vetrofania, elemento importante per la promozione nei circuiti turistici, ma è soprattutto un supporto concreto».

La legge prevede interventi tra cui contributi a fondo perduto, agevolazioni per l’accesso al credito, agevolazioni, premialità o riduzioni per tributi regionali, imposte e tariffe comunali, supporto per i contratti di apprendistato per l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, premialità nella promozione di bandi regionali per la tutela delle imprese territoriali.

Delle 956 imprese riconosciute attività storiche e di tradizione 398 sono della provincia di Bari, 151 della provincia di Lecce, 139 di quella di Brindisi, 61 di Foggia, 110 di Taranto e 97 della Bat.

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