Manchette
sabato 5 Ottobre 2024
Manchette
- Inread Desktop -

Inflazione fuori controllo, il dossier: una famiglia di 4 persone spende 1142 euro extra

Dopo quella che sembrava una tregua, i prezzi dei beni di consumo sono tornati a salire inesorabilmente. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat per il mese di aprile, l’inflazione annua è tornata a salire rispetto al mese precedente, passando dal 7,6% all’8,2%.

L’Unione nazionale dei consumatori ha stilato una classifica delle città e delle Regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. In testa alla graduatoria si conferma Milano dove, un’inflazione tendenziale del +9% si traduce nella spesa aggiuntiva più alta d’Italia: 2259 euro in più calcolata su una famiglia media di quattro persone. Medaglia d’argento per Bolzano, che perde lo storico primato di città più cara della Penisola e dove il rialzo dei prezzi dell’8,5% determina un incremento di spesa annuo pari a 2259 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Siena che con +9,6%, la seconda inflazione più alta d’Italia, ha una spesa supplementare pari a 2164 euro annui per una famiglia tipo. Pur con degli aumenti consistenti su base annua, va meglio per le città pugliesi e lucane che si posizionano, invece, tra le amministrazioni dove il costo della vita è aumentato meno. La città più virtuosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa è Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+5,8%) e dove in media si spendono “soltanto” 1145 euro in più. Al secondo posto Catanzaro (+6,8%, +1270 euro). Medaglia di bronzo per Campobasso (+7,3%, +1337 euro).

Il capoluogo pugliese si trova, invece, al settimo posto con un’inflazione dell’8,2% che si traduce in una spesa aggiuntiva annua per famiglia di 1423 euro. In classifica è presente anche Brindisi che si attesta, con un’inflazione del 9,7% e un aumento annuo di 1608 euro al quindicesimo posto delle città che risparmiano di più. Parallelamente anche i dati regionali confermano la Basilicata e la Puglia tra le realtà più virtuose. Le due Regioni conquistano rispettivamente il primo e il terzo posto con +5,9%, pari a 1142 euro per la Lucania e +8,6% pari a 1392 euro per la Puglia.

Ma i numeri parlano chiaro: anche se meno rispetto ad altre l’aumento del costo della vita non ha risparmiato nessuna città. «L’inflazione rialza la testa soprattutto per colpa del Governo che in aprile ha ripristinato tutti gli oneri di sistema sulla luce e gran parte di quelli sul gas, facendo decollare i prezzi degli Energetici, in particolare quelli non regolamentati – spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei consumatori -In un solo mese la luce del libero sale dell’8,8%, il gas dell’8,1%».

A incidere maggiormente sul budget delle famiglie i generi alimentari e le bevande analcoliche aumentati del 12,1% (1111 euro in più in media per famiglia), le utenze di acqua, luce e gas schizzate del 16,9% (+711 euro all’anno) e i servizi ricettivi e di ristorazione. Meno l’abbigliamento e le calzature che comunque sono aumentati del 3,3%. «Per una coppia con due figli, l’inflazione a 8,2% significa una stangata pari a 2417 euro su base annua, di questi ben 931 servono solo per far fronte ai rialzi del 12,1% di cibo e bevande. Per una coppia con un solo figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2220 euro, 840 per mangiare e bere. In media per una famiglia il rincaro è di 1848 euro, 682 per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato spetta sempre alle famiglie numerose con più di tre figli con una mazzata pari a 2718 euro, 1111 solo per nutrirsi e dissetarsi».

- Inread Desktop -
- Inread Desktop -
- Inread Desktop -
- Taboola -
- Inread Mobile -
- Halfpage Desktop -
- Halfpage Mobile -

Altri articoli