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sabato 27 Luglio 2024
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«La Vespa del ‘900 sia patrimonio culturale italiano»: la proposta parte dal Consiglio regionale pugliese

Parte dalla Puglia la proposta per il riconoscimento della Vespa Piaggio come patrimonio culturale italiano.

Icona che ha attraversato da protagonista l’evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese a cavallo tra due secoli, la Vespa Piaggio è stata capace di creare un legame unico tra generazioni diverse, accomunate dall’amore per la tradizione, il design e lo stile italiano.

Una mozione, depositata da alcuni consiglieri regionali di maggioranza, impegna il governo pugliese ad attivarsi perché si attribuisca alla Vespa Piaggio del ‘900 l’espressione storica, culturale e artistica attraverso il riconoscimento di patrimonio culturale italiano.

Promotrice della mozione è la consigliera del Partito democratico, Lucia Parchitelli, che sottolinea come la Puglia sia tra le prime Regioni italiane ad approvare questo provvedimento, per dare seguito a un percorso di riconoscimento per il lavoro svolto da tantissimi appassionati, considerato che sono 600 i Vespa Club presenti sul territorio nazionale e quasi 40mila i soci in tutto il mondo, che valorizzano il prodotto preservandolo in modo impeccabile.

Il contenuto della mozione è stato illustrato stamattina nel corso di un incontro con la stampa a cui hanno partecipato Roberto Donati (responsabile allo sviluppo della crescita culturale e storica del Vespa Club Italia) e Nicola Veneto (commissario storico culturale del Vespa Club d’Italia per Puglia e Basilicata).

Nello spazio antistante il palazzo del Consiglio regionale era presente una nutrita delegazione di appartenenti al Vespa Club regionale con le loro moto storiche ed è stata l’occasione per ammirare la Vespa modello 98, da 3 CV di potenza e 60 km/h di velocità, presentata per la prima volta il 23 aprile 1946 al Circolo Golf di Roma.

«Ogni italiano ha un ricordo legato alla Vespa», ha affermato la consigliera regionale delegata alla cultura, Grazia Di Bari, evidenziando che «non si poteva non accogliere questa istanza di riconoscimento che proviene dal Club italiano Vespe, soprattutto alla luce dell’impegno già profuso dalla Regione Puglia per ciò che attiene la tutela del patrimonio culturale materiale ed immateriale».

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