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Anziano ucciso a Castrignano dei Greci, la confessione del badante: «Sentivo voci nella testa»

Una telefonata ricevuta durante il pranzo avrebbe scatenato la furia omicida di Victor Josan, un 35enne di origine moldava, accusato dell’omicidio di Fernando Monte, ex commerciante ambulante di 81 anni di Castrignano de Greci picchiato a morte nella sua abitazione. Questa mattina è previsto l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Lecce del 35enne, assistito dall’avvocato Stefano Maggio, chiamato a rispondere alle domande del gip.

La ricostruzione dei fatti

La tragedia si è consumata all’ora di pranzo in un appartamento al civico 20 di via Trieste. A scoprire il corpo dell’anziano privo di vita è stata la figlia, che abita al piano superiore, di ritorno dal mare, intorno alle 18.30. Al suo arrivo il 35enne vagava nudo in casa, insanguinato e in evidente stato confusionale, tanto da essere accompagnato con un’ambulanza in ospedale, per poi essere dichiarato in stato di fermo per omicidio volontario nella notte, dopo essere stato ascoltato dai carabinieri e dal pubblico ministero Luigi Mastroniani, titolare delle indagini. L’uomo da circa due anni si occupava dell’anziano, dopo essere stato assunto dalla famiglia come badante. Mentre i due stavano pranzano, Monte avrebbe preteso di guardare il suo cellulare che squillava per dei messaggi e telefonate ricevuti. Tale invadenza avrebbe fatto perdere le staffe al 35enne che utilizzando lo stesso telefonino che aveva tra le mani lo avrebbe colpito prima volta testa, per poi proseguire riempendolo di botte e colpendolo in diverse parti del corpo.

Il particolare

Ha poi detto che da un paio di settimane sentiva delle «voci in testa» che gli dicevano cosa fare e cosa non fare, e in quel momento le voci avevano suggerito di non chiamare i soccorsi. Josan ha poi aggiunto: «Non ho bevuto e non ho fatto uso di droghe, mi sono solo innervosito perchè ha guardato il mio telefono. A pranzo ho bevuto soltanto una Coca cola». L’anziano è stato trovato riverso per terra a pancia in giù nel vano cucina, con ecchimosi sparse su tutto il corpo. Il cellulare rotto e insanguinato del badante era ancora poggiato sul tavolo della cucina, in un piatto. Nella stanza da letto dell’arrestato sono stati ritrovati gli abiti sporchi di sangue chiusi in un sacchetto. A confermare l’ipotesi omicida in un primo momento è stato il medico legale Roberto Vaglio che ha eseguito un’ispezione esterna sul corpo. Intanto per la giornata di domani è stata fissata l’autopsia dopo che questa mattina il medico legale Roberto Vaglio riceverà formalmente l’incarico dal pm Mastroniani.

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