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domenica 6 Ottobre 2024
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Gatti uccisi con armi da caccia nel Salento: «È una strage. Un gesto di una crudeltà atroce»

«Un’agghiacciante strage di gatti sta decimando la colonia felina nelle campagne tra Salve e Morciano di Leuca, in zona San Lasi, dove numerosi animali sono scomparsi e almeno tre di essi sono stati ritrovati con ferite d’arma da fuoco. Due di essi sono morti a causa delle gravissime ferite, un altro è sopravvissuto ed è ancora in cura da un veterinario, che non riesce a decidere se sia più pericoloso lasciargli in corpo i numerosi pallini di piombo che lo hanno colpito o cercare di estrarle». È quanto denuncia l’avvocato Cristian Marchello, presidente del Codacons di Lecce dopo una serie di segnalazioni ricevute da diverse persone.

La zona San Lasi, spiega Marchello, sarebbe «battuta dai cacciatori che sparerebbero anche nelle vicinanze delle abitazioni e delle strade generando una situazione di estrema pericolosità per gli abitanti». E proprio l’impiego di armi da caccia sarebbe stato utilizzato per ferire e uccidere i gatti, come si evince dalle radiografie che mostrano «i numerosi pallini di piombo, tipici delle munizioni da caccia, che l’animale ha in corpo».

Marchello spiega che «probabilmente qualche cacciatore si sarebbe divertito a fare dei gatti dei veri e propri bersagli mobili sparandogli addosso. Un gesto di una crudeltà atroce che dimostra ancora una volta l’assoluto disprezzo per la vita degli animali».

Il presidente del Codacons di Lecce ricorda che «il codice penale punisce persino con la reclusione chi uccide un animale. Inoltre la Legge Regionale n. 2 del 2020 obbliga i Comuni a censire le colonie di animali ed a pianificare misure adeguate per il controllo e la protezione degli animali». Poi l’appello ai sindaci di Salve e Morciano di Leuca affinché garantiscano «il rispetto delle leggi vigenti per mettere in sicurezza gli animali, se del caso vietando la caccia nella zona con ordinanza contingibile, evitando che abbiano a ripetersi gesti di inaudita barbarie come quelli che sin ad oggi sono avvenuti nel silenzio generale delle istituzioni ma non dei cittadini».

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