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sabato 27 Luglio 2024
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Ispezione di Pagliaro nell’ospedale di Scorrano: «Un 85enne non può essere operato perché non c’è la tac» – VIDEO

«È inconcepibile che in un ospedale di primo livello non si possa eseguire una tac, e si debba costringere un paziente anziano plurifratturato ad un trasferimento in ambulanza in un altro ospedale per sottoporsi all’esame». Lo afferma il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, raccontando quanto accaduto questa mattina, durante la sua ispezione all’ospedale di Scorrano: un uomo di 85 anni con dolori lancinanti per la frattura di bacino e femore a seguito di una caduta avvenuta domenica mattina, che non può essere operato prima che si conosca l’esito della tac, eseguita solo ieri mattina a Galatina.

Questa, racconta Pagliaro, «è soltanto una delle tante criticità riscontrate, non solo per quanto riguarda la dotazione strumentale ma anche per l’organizzazione degli spazi e la carenza di personale. Mancano medici, infermieri e operatori sociosanitari, e soprattutto manca un centro trasfusionale, senza il quale è impensabile operare in un ospedale di primo livello. In caso di bisogno o di emorragie, si devono richiedere le sacche di sangue al Fazzi di Lecce quando un ritardo può essere letale».

Da qualche settimana Pagliaro sta effettuando ispezioni nelle strutture sanitarie della Asl di Lecce. Oggi è toccato, appunto, a Scorrano. Un ospedale, afferma «in fase di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione e molti interventi vanno completati, così come gli scavi iniziati per ampliare il pronto soccorso e ridistribuire gli spazi degli ambulatori oggi inadeguati. Nella visita – spiega – siamo stati affiancati dal direttore sanitario, attento e di grande esperienza, che però si scontra con il muro della burocrazia e delle lungaggini amministrative. Ha già inviato una serie di richieste alla direzione aziendale e previsto in bilancio alcune necessità, a partire dall’acquisto improcrastinabile di nuovi letti. Abbiamo potuto constatare il grande impegno di tutto il personale della salute, che si spende per offrire servizi sanitari di qualità pur in condizioni di lavoro difficili, dimostrando particolare attaccamento al suo ospedale».

Tuttavia le criticità non mancano: «Il Pronto soccorso – nota Pagliaro – è privo di sorveglianza e l’8 febbraio scorso un medico è stato aggredito e picchiato. La presa in carico e la gestione dei pazienti è rallentata dalla incompatibilità operativa fra il sistema di registrazione e quello radiologico, con inevitabili lungaggini. Ma il problema più grave è la penuria di medici: appena sei, a fronte dei dieci necessari. Servirebbero corsi di formazione per gli infermieri, in modo che possano sostituire i medici nel triage e velocizzare così l’assistenza ai codici bianchi e verdi. A Radiologia – prosegue – oltre alla tac da rimpiazzare con una più nuova ed efficiente, sarebbe utile un secondo apparecchio per le emergenze. Manca anche l’apparecchio per la risonanza magnetica (presente solo a Lecce e Casarano). Per il servizio Dialisi occorre un nuovo elettrocardiogramma, i letti sono vecchi e da sostituire e mancano dei pc».

E ancora: «In Rianimazione serve un apparecchio per il monitoraggio cardiovascolare e c’è bisogno di rinnovare e ammodernare due postazioni. Anche qui alcuni letti obsoleti e senza allarme, e servono ventilatori, caschi e monitor. Dotazione strumentale carente: c’è un ecografo fisso molto vecchio, ne occorre uno portatile ed un nuovo elettrocardiografo. Le sale operatorie presentano spazi molto angusti e male organizzati, ed una delle quattro sale non viene utilizzata perché manca il ricambio d’aria. Serve più personale per la sterilizzazione e i ferri obsoleti e usurati andrebbero sostituiti. Ad Ortopedia sono necessari un artoscopio ed un ecografo. Nell’ambulatorio di Oncologia, dove vengono somministrati farmaci chemioterapici, gli spazi sono angusti e insufficienti: due sole stanze per 12/14 utenti giornalieri, con appena sei poltrone e due posti letto. Nel reparto di Cardiologia, dotato di UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) e ambulatorio, c’è una buona dotazione strumentale (elettrocardiografo, ecocardiografo, spirometro ed ecg sotto sforzo) ma, delle otto postazioni Utic, una ha la telemetria in manutenzione e va sollecitato l’intervento. Occorrerebbe inoltre un’ulteriore postazione di telemetria per il reparto. Ma soprattutto sarebbe necessario un centro di emodinamica per angioplastica e impianto dei pacemaker, presente nel nord Salento a Lecce e nel sud Salento a Tricase. Se si attivasse a Scorrano, si colmerebbe una grave lacuna nel centro Salento e si eviterebbe il trasferimento di pazienti in ambulanza a Lecce, peraltro sguarnendo l’ospedale di unità operative preziose. Qui abbiamo ritrovato due pazienti che avevamo incontrato durante l’ispezione a Copertino e che finalmente sono stati sottoposti ad intervento cardiaco. Uno di loro dopo una lunga odissea ospedaliera e due giorni e due notti passati in barella nel pronto soccorso».

Per quanto riguarda l’unità di Ginecologia, il capogruppo de La Puglia domani evidenzia che «occorre una Neonatologia accreditata per almeno quattro posti letto, con personale ed attrezzatura idonea. La sala parto non è a norma, c’è un progetto già pronto ma non finanziato dalla Regione di ristrutturazione e divisione in due ali: una per il blocco travaglio e parto, ed una sala operatoria per i parti cesarei. Al momento, invece, per gli interventi di taglio cesareo bisogna scendere nella sala operatoria e non c’è possibilità di parto analgesia (disponibile solo a Lecce)».

Non mancano i reparti di eccellenza come «Gastroenterologia, che però, a quanto ci è stato riferito, rischia di essere depotenziato, e sarebbe un vero peccato visto che opera molto bene; Ortopedia, che tuttavia risente di carenza di personale a fronte di accessi moltiplicati, e della mancanza di un bagno a servizio degli utenti in sala d’attesa».

Anche sull’ospedale di Scorrano, come su tutte le altre strutture dell’Asl Lecce ispezionate finora, annuncia infine Pagliaro, «presenterò un dossier in Commissione sanità chiedendo di convocare in audizione i vertici aziendali e della sanità regionale, affinché diano risposte e assumano impegni precisi per la soluzione dei problemi riscontrati».

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