Home Puglia Lecce La carica dei 30 futuri camici bianchi. Da UniSalento agli studi medici

La carica dei 30 futuri camici bianchi. Da UniSalento agli studi medici

Futuri medici? Subito al “lavoro”. Per iniziativa congiunta di UniSalento e Ordine dei medici di Lecce, trenta studente e studentesse dell’innovativo corso di laurea in Medicina e chirurgia avviato quest’anno dall’Università del Salento, a orientamento “MedTec” con l’integrazione nel curriculum di competenze biotecnologiche, hanno iniziato subito il tirocinio negli ambulatori dei medici di medicina generale, ossia i medici di famiglia.

Il piccolo “battaglione” è stato protagonista, nei giorni scorsi, di una sperimentazione didattica possibile grazie a un accordo sottoscritto dall’Ateneo con l’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Lecce: per venti ore hanno infatti potuto svolgere un tirocinio professionale negli ambulatori dei medici di medicina generale.
«Abbiamo fortemente voluto l’avvio di questi tirocini fin dal primo anno di corso», spiega il rettore Fabio Pollice, «perché i nostri studenti possano essere fin da subito “attenti osservatori” di quanto avviene in luoghi importanti come gli ambulatori dei medici di famiglia, dove si instaura il primo rapporto di empatia tra medico e paziente. Siamo convinti che un’adeguata formazione passi per l’integrazione tra le competenze tecnico-scientifiche, lo sviluppo della sensibilità umana e la consapevolezza dell’etica professionale. Un ringraziamento particolare va quindi non solo all’Ordine che ha sostenuto questo progetto formativo, ma anche e soprattutto ai medici che hanno consentito ai nostri studenti di fare un’esperienza fondamentale per la loro crescita professionale, apprendendo nella pratica quotidiana cosa significa “prendersi cura” dei propri pazienti, ossia ciò che è l’essenza della professione medica».
Per il vicepresidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Lecce, Luigi Peccarisi, uno dei medici che ha ospitato le matricole di Medicina UniSalento: «Quest’esperienza è stata molto utile anche per i sanitari che, stimolati dalla presenza degli studenti, hanno trasmesso le proprie conoscenze in forma semplice e comprensibile a chi si approccia alla formazione verso la nobile arte. Riuscire a trasmettere curiosità, interesse, formazione e responsabilità nello studio è uno dei compiti della formazione in Medicina. La laurea abilitante rende i neolaureati “fanti indifesi” in un “conflitto” dai contorni incerti: la formazione sul campo è necessaria e determinante».
Tra i tirocinanti, la campiota Martina Maria Laura Guagnano, 20 anni, diplomata allo scientifico Virgilio-Redi di Squinzano, che è stata presa sotto l’ala di Peccarisi. «Mi sento molto fortunata ad aver incontrato una persona onesta e attenta come il dottor Peccarisi – puntualizza la studentessa -, sono stati cinque giorni intensi e molto significativi: ho imparato molto. Mi sono sentita accolta come una di loro. In così poco tempo il dottore mi ha fatto appassionare ancora di più a questo lavoro e alla medicina di base, insegnandomi soprattutto quanto sia importante il rapporto umano con il paziente. Ho capito che la prima cosa di cui ha bisogno il paziente ha bisogno è qualcuno che lo ascolti sinceramente e senza giudizi trovando un “amico” con cui confidarsi».
E poi Guagnano considera che: «Non è mai scontato che qualcuno dedichi il proprio tempo agli altri eppure lui lo ha fatto con me senza alcun problema e avendo a cuore che io imparassi e apprendessi ogni aspetto del problema, facendomi sentire addirittura già capace di fare una diagnosi. Mi ha colpito la sua capacità di saper mantenere la professionalità del mestiere, avendo sempre un rapporto di amichevole intesa con il paziente. Mi ha trasmesso un messaggio forte e chiaro di fiducia e positività nel cambiamento e nel futuro, nonostante le difficoltà oggettive. Farò tesoro di ogni cosa portando ogni insegnamento nel mio percorso di studi e di vita il suo esempio perché si batte per le cose giuste, sempre».

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