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Lecce, parla Corvino: «Un’impresa la salvezza. Ora lavoriamo per la squadra del futuro»

Si sono presentati davanti ai microfoni della sala stampa di Lecce “Sergio Vantaggiato” il direttore tecnico Pantaleo Corvino e il direttore sportivo Stefano Trinchera per la consueta relazione di fine anno. Prima di iniziare, Trinchera ha donato a Corvino una maglia celebrativa per le sue 250 partite in serie A. La stagione che volge al termine è stata definita da Corvino, che ha preso la parola subito dopo, «impresa». Poi ha continuato «Siamo stanchi, la cosa migliore sarebbe andare in vacanza, ma non tutti possono». A seguire si è passati ai ringraziamenti, verso tutti i collaboratori di tutte le aree dell’Us Lecce, gli allenatori e i giocatori, perché in questo ciclo la seconda salvezza consecutiva è stata qualcosa di importante. È stato un anno storico anche per la Primavera, che giunge alla sua quarta partecipazione consecutiva alla serie A.
«Con 38 punti abbiamo superato il risultato dell’anno scorso. È stata una bella cavalcata», ha ammesso Corvino. «Il lavoro svolto è stato tanto. Il giudizio sul mio operato deve arrivare sulla base di dati certi: la situazione al mio arrivo, il patrimonio di partenza, la categoria da dove ho preso la squadra e poi confrontare questi dati con il presente. La serie nella quale militiamo e il patrimonio se è migliorato o peggiorato», è entrato nel vivo Corvino, togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe. Senza scendere nel dettaglio perché si è trattato anche di un confronto con altre testate, che hanno pubblicato degli articoli che al direttore dell’area tecnica non sono piaciuti o, sempre secondo lui, sono stati manchevoli di riconoscimenti, diremo solamente che Corvino ha sottolineato il lavoro svolto e ha chiarito alcuni aspetti: «Non sono ossessionato dai social, non ho Instagram, non è vero che non faccio gli interessi del presidente, non sono il colpevole di situazioni delicate dove eravamo a 2 punti dalla salvezza, non ho fatto debiti. Non ho mai risposto sui social perché ho accettato questa sfida: di fare la serie A partendo da ultimo, per il bene reciproco col presidente e per il bene che voglio al territorio. Non mi vergogno, quando raggiungo un risultato, di prendermi i meriti. Mi ha fatto male non essere menzionato in alcuni articoli sull’Amarcord del Lecce, visto che molte serie A della storia le ho fatte io». Alle accuse di essere autoreferenziale Corvino ha ammesso solo di prendersi i giusti meriti. Una giornata, dunque, per tirare le somme, orgogliosi del risultato raggiunto, non un auto-celebrazione, ma la giusta dose di felicità per il territorio che sarà ancora in serie A. «Siamo andati in A con un monte ingaggi di 4,8 milioni e campagna acquisti sostenibile in base alle vendite: questo perché non ho fatto debiti in B, cose dette da qualcuno. In A uguale, nessun debito», ha voluto chiarire Corvino. Che prima di ammettere «Ci saranno un incontro con la società per conoscere le caratteristiche di partenza del calciomercato e uno con l’allenatore per ragionare sul rinnovo», ha espresso una nota di colore: «Voglio morire in pista, continuando a lavorare, ma non di crepacuore».
Intanto dal fronte internazionale, a proposito di gioiellini di mercato, è arrivata la convocazione in Nazionale di Medon Berisha, che insieme a Ramadani parteciperà difendendo i colori dell’Albania agli Europei 2024 che si terranno dal 14 giugno al 14 luglio.

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