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mercoledì 2 Ottobre 2024
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Procreazione assistita, Tecnomed la spunta al Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato dà ragione a Tecnomed. Così il Consiglio di Stato ha deciso che «l’ordinanza sia trasmessa al Tar per la sollecita fissazione dell’udienza di merito». Non lascia spazio a interpretazioni e a dubbi l’ordinanza lunga ben 4 pagine emessa ieri dal Consiglio di Stato (presidente Michele Corradino, giudice estensore Giovanni Pescatore, e consiglieri Ezio Pedullo, Giovanni Tulumello, e Antonella De Miro) con cui ha accolto integralmente l’appello cautelare del Centro di procreazione medicalmente assistita Tecnomed (fondata dal professor Lamberto Coppola nel 1984, con numerose collaborazioni con diverse università italiane, accreditata presso il ministero della Salute, e operativa anche a Roma e Ancona) che si era vista scavalcare nel riconoscimento del II livello dalla società “I Giardini di Asclepio” di Muro Leccese, con procedure succedutesi nel tempo e sempre a firma degli stessi funzionari, ora sotto la lente d’ingrandimento della magistratura inquirente.

A sostenere le ragioni dell’appello avverso l’ordinanza del Tar di Bari, l’avvocato Bartolo Ravenna per Tecnomed. In difesa del provvedimento regionale a favore de “I Giardini di Asclepio”, gli avvocati Paolo Scagliola (per la regione Puglia), Antonio Micolani (per l’Asl Le di Lecce) e gli avvocati Pierluigi e Giorgio Portaluri, sia per il Comune di Muro Leccese che per “I Giardini di Asclepio”.

Il tutto, era nato – come già anticipato da L’Edicola del Sud- da un’autorizzazione negata «per fabbisogno saturo» al centro privato PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) “Tecnomed”, nel mentre, sempre nello stesso arco temporale e a firma degli stessi funzionari autori del rigetto, concessa invece a favore della struttura di Muro Leccese, sorta in un immobile di proprietà del noto esponente politico, ex senatore ed ex assessore regionale Salvatore Ruggeri, finito agli arresti domiciliari.

Viva la soddisfazione dell’avvocato Bartolo Ravenna che ha seguito fin da principio l’intero iter processuale: «Attendiamo gli esiti del giudizio di merito, non smettendo mai di sperare in un atto di orgoglio da parte delle amministrazioni interessate, che dinanzi a tali gravissimi fatti possano nelle more almeno rivisitare spontaneamente il procedimento restituendo un po’ di fiducia e credibilità in una vicenda che sta scrivendo una triste pagina della politica pugliese in danno della collettività e di un gruppo di lavoro come Tecnomed di caratura scientifica che opera nel campo della PMA da ben otto lustri».

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