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Salento, promette la purificazione spirituale: si indaga su un “santone” e la sua setta

La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta su una presunta setta che opera nel Salento, più precisamente a Miggiano. Al centro delle indagini un uomo, che si farebbe chiamare “Kadir“, che avrebbe attirato diverse persone promettendo un percorso di purificazione spirituale.

Secondo le denunce presentate, i seguaci di Kadir sarebbero sottoposti a regole ferree e limitazioni drastiche, come il divieto di lavorare, di avere relazioni sentimentali e di consumare cibo e acqua in quantità adeguate. Inoltre, sarebbero costretti a vivere in condizioni di precarietà, senza energia elettrica e spesso dedicandosi a lavori umili per il mantenimento del gruppo.

Prime denunce

L’allarme è scattato dopo che i genitori di un foggiano, entrato a far parte del gruppo, hanno denunciato il “santone”. L’uomo, stando al racconto dei familiari, sarebbe stato indotto a credere che solo seguendo le rigide regole di Kadir potesse raggiungere la salvezza spirituale.

Anche una ragazza siciliana, anch’essa entrata a far parte della comunità, è stata al centro di una denuncia. I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno ascoltato gli adepti ma, finora, non hanno trovato elementi sufficienti per procedere ad un’arresto.

Tra le accuse mosse al “santone” ci sarebbe anche quella di aver sottratto denaro ai suoi seguaci. Secondo l’avvocato Rita Ciccarese, che assiste le famiglie delle vittime, Kadir avrebbe imposto ai suoi adepti di mendicare o svolgere lavori umili per procurarsi i soldi necessari al sostentamento del gruppo.

«I genitori sono preoccupati per le condizioni fisiche e psicologiche dei loro figli – spiega l’avvocata Ciccarese -. Ritengono che siano vittime di una manipolazione mentale e che le privazioni a cui sono sottoposti stiano minando la loro salute».

L’indagine è in corso e la Procura dovrà accertare se le accuse mosse contro Kadir siano fondate. Il reato ipotizzato è quello di violenza privata, in quanto le persone coinvolte sarebbero costrette, con la forza morale, a subire soprusi e privazioni.

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