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sabato 27 Luglio 2024
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Soldi in cambio di voti e lavoro: è il giorno degli interrogatori

Per lui è il giorno della verità. Oggi Salvatore Ruggeri, ex assessore regionale al Welfare coinvolto nell’inchiesta della Procura di Lecce su presunte tangenti e favori in cambio di posti di lavoro, sarà ascoltato dal gip del Tribunale salentino. Per l’ex senatore centrista – a carico del quale i pm ipotizzano i reati di corruzione impropria, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e corruzione elettorale – sarà il primo faccia a faccia con il magistrato che l’ha spedito agli arresti domiciliari delineandone un ritratto tutt’altro che lusinghiero. Nelle 338 pagine di ordinanza cautelare, infatti, il gip parla di Ruggeri come del regista del presunto sistema criminale che «permetteva a imprenditori “privilegiati” di vedere indebitamente amplificati i propri guadagni ovvero di ottenere un collocamento lavorativo per i figli».

Un esempio? Secondo l’accusa, Ruggeri avrebbe fatto prorogare il contratto di direttore del consorzio di bonifica Arneo alla figlia di un imprenditore in cambio di champagne e pesce pregiato del valore di almeno mill e 500 euro. Ancora, il 72enne politico salentino avrebbe avuto incontri a sfondo sessuale con una 36enne desiderosa di ottenere un lavoro stabile e ben remunerato nella pubblica amministrazione. Senza dimentica i filoni dell’inchiesta relativi al presunto acquisto di pacchetti di voti in occasione delle elezioni regionali.

È su queste vicende che Ruggeri è ora chiamato a fare chiarezza. Non è detto, però, che il politico decida di rispondere alle domande dei magistrati. Salvatore Corrado e Giuseppe Fornari, avvocati dell’ex senatore e assessore regionale pugliese, valuteranno fino all’ultimo minuto la strategia da seguire nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Ruggeri potrebbe fare luce sul pesante quadro accusatorio delineato dalla Procura o, in alternativa, scegliere di rimanere in silenzio almeno per il momento. Si vedrà.

Nel frattempo, oggi saranno ascoltati dai magistrati anche i quattro indagati finiti ai domiciliari oltre Ruggeri: si tratta dell’ex consigliere regionale Mario Romano, il figlio Massimiliano che riveste la carica di consigliere comunale di Matina sebbene sia stato sospeso dalla prefettura, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Otranto Emanuele Maggiulli e Antonio Renna, commissario unico dei consorzi di bonifica all’epoca dei fatti contestati dalla Procura ai trenta indagati.

Domani, invece, toccherà ai destinatari delle misure interdittive e dell’obbligo di dimora, cioè l’ex direttore generale della Asl leccese Rodolfo Rollo, il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, il medico Elio Quarta, il commercialista Giantomaso Zacheo e l’imprenditore Fabio Marra. Con loro Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto sospeso dalla Prefettura tre giorni fa, per il quale il gip ha disposto il divieto di dimora nel comune di residenza.

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