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UniSalento, fondi statali e del Pnrr per il “campus all’americana”: uno studentato da 250 posti letto

Passi in avanti per la nascita del campus all’americana previsto nell’agro di Monteroni di Lecce a due passi da “Ecotekne”, la cittadella dell’Università del Salento. Uno studentato da 250 posti letto, due edifici che ospitano il polo tecnologico, altri in costruzione. Ma soprattutto un ponte tra formazione dei giovani e immediato loro catapultamento nel mondo lavoro. Già, perché il campus sarà l’incubatore di nuove aziende.

La proposta della Fondazione “Venture impatto sociale – Ets”. L’ente giuridico, nato in febbraio, sarà presentato ufficialmente domani alle 20 nel convegno intitolato “Conoscenza, competitività, creatività, crescita”, che si svolgerà a Villa delle rose, a Lecce.

Parteciperanno il sottosegretario agli Affari esteri, Benedetto Della Vedova, il professor Luigi Nicolais, il referente di P101 venture capital, Giuseppe Donvito, la segretaria generale di Ey Fondation, Tiziana Dell’Orto, e Mario Alì, direttore generale per l’internazionalizzazione della RST del ministero dell’Istruzione e della Università, autore del libro il cui titolo è lo stesso del convegno.
Coordinerà l’incontro Francesco Mariano Mariano, presidente della Fondazione “Venture impatto sociale”. Il quale rimarca la missione del campus: «Gli investimenti devono comportare un impatto sociale, la formazione deve contribuire all’elevazione morale e culturale dei lavoratori. Vogliamo facilitare la cooperazione fra aziende e Università del nostro territorio attraendo talenti da tutto il mondo». E dunque, per concretizzare l’alta formazione che alberga nei propositi del banchiere salentino, saranno svolte attività di tutoraggio. A cura di Ey Fondation.

«Il nostro programma di volontariato di competenza, Ey Ripples, fa sì che le persone dell’azienda mettano a disposizione della comunità le proprie competenze ed esperienze – dice Tiziana Dell’Orto -. Una delle aree di focus del programma è proprio il supporto alle future generazioni di lavoratori. Destinato soprattutto a studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado e universitari, con l’obiettivo di fornire gli strumenti e le competenze, nonché favorire lo sviluppo di una forma mentis, che ne faciliti l’entrata nel mondo del lavoro e le scelte consapevoli».

Il campus all’americana, finanziato con soldi sia del Piano di ripresa e resilienza sia dello Stato, rappresenta un unicum del Mezzogiorno d’Italia.

«Farlo al Sud è assolutamente fattibile e non è una sfida persa – spiega Giuseppe Donvito -, ma chiaramente occorre un salto culturale e imprenditoriale che deve coinvolgere tutta una serie di attori fra cui le aziende, le Università e il sistema pubblico, che devono lavorare all’unisono per fare salire di livello questa parte dell’Italia. P101 venture capital, oltre a Ey Fondation, sarà partner del progetto ideato da Mariano Mariano. «La spinta a intraprendere l’attività di venture capital – spiega Donvito – è nata sia per il mio background, tecnico e finanziario, che mi aiuta a valutare bene le opportunità di investimento, sia per la passione per start up e aziende tecnologiche e digitali, che a mio parere potranno costituire in futuro la struttura portante del nostro Paese».

Sguardo quindi sui prossimi cambiamenti dell’idea di capitale immateriale. «Oggi – analizza Mario Alì – si percepisce forte l’esigenza di interpretare in un modo nuovo la globalizzazione, partendo dal presupposto che la crescita di una società non avviene solo incrementando l’attenzione sulle attività finanziarie ed economiche, borsistiche o dei mercati, ma è profondamente legata alla produzione dei saperi, ovvero alla ricerca, che sono gli unici elementi propulsori per generare attività economiche e nuovi mercati».

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