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L’estate dell’abbandono, troppi cani per strada e rifugi al collasso: «Sempre meno le adozioni»

Foto d'archivio

Non esiste un dato completo per la Puglia o la Basilicata sul fenomeno dell’abbandono degli animali nel periodo vacanziero: il resoconto sarà fatto a fine stagione, ma quelli finora raccolti fotografano un fenomeno in crescita, confermando il trend nazionale che ha visto crescere abbandoni e smarrimenti (presunti o tali) con la fine del lockdown e la necessità di “una compagnia”.

Rifugi pieni, cucciolate abbandonate sotto il sole a morire, cani domestici attaccati con un guinzaglio a un palo o ad un albero. È uno scenario preoccupante quello che emerge dal resoconto delle attività quotidiane dei volontari dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) che nel solo mese di luglio 2023 hanno recuperato 2354 cani sul territorio nazionale. Storie di ordinario abbandono che, purtroppo – come evidenziano dall’Enpa – non riguarda solo il periodo estivo, dove il fenomeno è solamente più visibile e numericamente più numeroso.

Così i racconti delle storie di abbandono crescono e certe volte diventano significative per narrare un fenomeno che deve vivere su una doppia insensibilità: quella dei padroni degli animali e quella delle istituzioni locali, troppo spesso costrette a ignorare la questione per mancanza di fondi o di politiche di supporto alla tutela degli animali.

A Canosa di Puglia, Patrick, un cagnolino meticcio di taglia media, è stato trovato e salvato da un carabiniere che lo ha poi portato alla sede locale dell’Enpa che lo ha accolto. In Puglia poi sono tanti i casi di cessioni, anche di cani di razza. Le scuse sono le più varie: «mio marito si è trasferito all’estero e io non riesco a tenere il cane», «è nato il bambino e non ho tempo per lui», «ho perso il lavoro e non ho soldi per pensare anche a lui». Ma l’impressione è che in molti casi il vero motivo sia la mancanza di voglia di trovare una soluzione per l’estate e spendere i soldi per la pensione del cane. Bea, una giovane bulldog inglese di neanche un anno è stata ceduta a Bari da una persona che diceva di non avere più tempo per lei. Nei prossimi giorni farà l’inserimento in una famiglia che ha chiesto di adottarla.

«Sono veramente tanti i rifugi al collasso in questo momento. A fronte dell’aumento degli abbandoni che avevamo già quantificato nel 20 per cento in più, diminuiscono le adozioni del 10 per cento, e ora, nel mese d’agosto, sono ancora più difficili. I nostri volontari ci riferiscono situazioni difficili in moltissime città e non solo al Sud. Ricordiamo a tutti che abbandonare un animale è un reato penale. A chi invece sceglie la strada della cessione vogliamo ripetere ancora una volta: basta scuse! Le soluzioni ci sono, esistono e noi come Enpa siamo sempre impegnati a trovarle», afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa, che aggiunge «Non ci sono più giustificazioni per gli abbandoni, è un problema culturale che deve essere finalmente affrontato. Serve educazione al rispetto degli animali fin da piccoli, nelle scuole. Bisogna far capire che accogliere un animale in casa è anche una grande responsabilità, una decisione che va presa attraverso una scelta ponderata e non sull’onda delle emozioni del momento. Il 75 per cento di chi adotta poi vuole solo cuccioli. E questo è un problema. Manca totalmente la cultura su questi temi. Per molti, in particolare per gli anziani, scegliere un animale adulto rappresenterebbe la scelta ideale ma l’idea del cucciolo è ancora troppo radicata».

Poi la presidente dell’Enpa conclude con una denuncia e un appello «Ci sono ancora troppi “acquirenti” di animali! Nei nostri rifugi abbiamo davvero cani di ogni tipo, misura ed età, anche tantissimi di razza! Basta comprare gli animali, cani e gatti si adottano. Veniteci a trovare nei nostri rifugi e lo vedrete con i vostri occhi».

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