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Malasanità e irregolarità: boom di segnalazioni nel 2021 in Puglia

Schizzano nelle Asl i casi di malasanità segnalati al Nirs nel 2021, ma anche truffe e irregolarità così come emerge dal documento finale consegnato alla giunta regionale nei giorni scorsi.

Il nucleo ispettivo sanitario, guidato dall’avvocato Antonio La Scala, registra il quadruplo delle segnalazioni rispetto al 2019. In totale sono 77 le ispezioni avviate, di cui 59 segnalazioni complete e 18 ancora in fase di ultimazione.

«Sono nettamente aumentate le denunce dirette da parte dei cittadini e delle pubbliche autorità», spiega all’Edicola del Sud l’avvocato La Scala, «e sono sicuramente aumentate le segnalazioni con riferimento alla regolarità di procedure, allo stesso tempo però grazie all’ottimo lavoro avviato dal Nirs, è stato quello di fornire correttivi e suggerimenti per migliorare procedure e assistenza sanitaria negli ospedali».

Si tratta di denunce relative a “magagne”, ingiustizie o irregolarità pervenute al Nirs che sguinzaglia i suoi agenti in giro per la Puglia.

Gli accertamenti più ricorrenti sono stati su opacità in merito ad appalti, concorsi e gestione del personale. Fra queste un concorso svolta presso l’Asl Foggia per 9 posti per tecnico della prevenzione. Secondo la denuncia, il presidente avrebbe avuto rapporti di conoscenza con parenti di alcuni dei candidati condizionando l’esito della selezione. Tre, invece, i presunti errori gravi a carico di medici finiti sotto la lente.

Il più clamoroso riguarda un paziente morto in ospedale dopo che vi era entrato per una banale frattura al piede. Di rilievo anche l’errore in sala operatoria per una paziente colpita da un tumore alla mammella che nel corso dell’intervento chirurgico di asportazione ha subito un danno al by pass cardiaco.

Nella relazione del Nirs sono comparsi anche i 30 furbetti del cartellino, medici ed infermieri, pizzicati all’ospedale di monopoli tutti condannati in sede civile al licenziamento o al risarcimento danni. Quanto ai furbetti del vaccino, invece, sono oltre 7 mila i pugliesi che avrebbero saltato la fila a danno di malati, anziani e disabili. Non sono mancate anche segnalazioni riguardanti infiltrazioni criminali nelle aziende sanitarie, in particolare un operatore sanitario scoperto ad intrattenere rapporti con ambienti malavitosi.

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