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domenica 8 Settembre 2024
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Nel 2023 in Puglia 26mila occupati in più: Bari prima al Sud. Cresce anche l’export

Nel 2023 in Puglia ci sono stati 26mila occupati in più rispetto al 2022 e con un valore dell’export pari 10.155 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati contenuti negli ultimi report pubblicati dall’Istat.

Nel 2022 gli occupati erano 1,267 milioni, saliti a 1,293 milioni nel 2023. Il tasso di occupazione sale al 50,7% con un aumento nell’anno del’1,3% e del 4,4% rispetto al 2019, prima di pandemia, guerre e caro energia.

Un valore, quello della Puglia, significativo anche nel panorama del Mezzogiorno nel quale il tasso di occupazione 2023, sebbene in crescita in confronto all’anno precedente, non supera il 48,2%. In riduzione anche il tasso di disoccupazione pugliese (di 0,5 punti rispetto al 2022 e di 3,3 punti rispetto al 2019) che si attesta all’11,6% contro il 14% del Mezzogiorno e segnali confortanti per gli inattivi che si riducono di 24mila unità nell’anno 2023 rispetto al precedente, abbassando il relativo tasso di 1,2 punti percentuali.

Un segnale di dinamismo importante (gli inattivi non sono occupati e non cercano lavoro), che migliora rispetto al 2019 di ben 2,9 punti percentuali.

Bari prima al Sud e nona in Italia

Svetta ancora nel panorama nazionale il caso della città di Bari che, tra i grandi comuni esaminati dall’Istat, con i suoi 118mila occupati, si colloca al primo posto nel Mezzogiorno e al nono posto in Italia con un tasso di occupazione del 57,5%, che, nel 2023, sale di 2,8 punti percentuali rispetto al 2022 e di 4,2 in rapporto al 2019.

L’export: Puglia terza nel Mezzogiorno

Numeri positivi anche per le esportazioni pugliesi. La crescita sostenuta degli ultimi tre mesi del 2023 ha recuperato il calo dei trimestri precedenti, portando a un aumento nell’anno di 1,4 punti percentuali. In termini assoluti, la performance della Puglia sui mercati esteri vale 10,155 miliardi di euro contro i 10,014 miliardi del 2022. La Puglia è la terza regione del Mezzogiorno, dopo Campania e Sicilia, per valore complessivo delle esportazioni.

Tra i settori che crescono maggiormente sui mercati esteri si annoverano i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (+229,4%); i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+15,7%); la carta e prodotti di carta, prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati (+8,4%); i computer e gli apparecchi elettronici e ottici (+6%); le macchine e apparecchi (+14,3%); i mezzi di trasporto (+6,8%); gli autoveicoli (+16,6%).

Da sottolineare inoltre la crescita sostenuta della Puglia in particolare nei Paesi extra UE: +21,9%; In aumento anche il valore delle esportazioni nei Paesi UE: +10%.

Emiliano: «Dati stupefacenti». Delli Noci: «Uno stimolo a fare meglio»

«Vedere la crescita dell’occupazione e la tenuta della Puglia sui mercati esteri proprio in questi anni, è stupefacente», commenta il presidente della Regione, Michele Emiliano.

Per l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, «la crescita della Puglia, che continua nonostante tutto, rappresenta per noi un segnale positivo. Promuove le politiche adottate, ma non è il nostro traguardo. È uno stimolo a intensificare il lavoro per fare meglio».

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