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sabato 21 Settembre 2024
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Nelle campagne pugliesi è allarme “racket sul caporalato”: la denuncia della Cgil

«La situazione di illegalità diffusa nelle campagne pugliesi si arricchisce di un nuovo fenomeno, il racket sul caporalato». A lanciare l’allarme è il segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, commentando quanto sarebbe accaduto qualche giorno fa a Massafra, nel Tarantino, dove tre afgani sarebbero stati aggrediti da un loro connazionale che accompagnava i braccianti nei campi.

«La conferma – secondo Gagliardi – che l’intermediazione illegale di manodopera e la speculazione ai danni dei braccianti resta una piaga aperta. Il caporalato – prosegue – è un nemico subdolo, si può combattere senza avere gli strumenti necessari?».

Secondo i dati dell’ispettorato del lavoro, i controlli effettuati nel 2021 in Italia hanno riguardato 117.608 aziende (l’11,6% in più rispetto al 2020), solo il 7% ha riguardato il settore dell’agricoltura. Il tasso di irregolarità in quest’ultimo settore, a livello nazionale, resta alto, al 59%.

«Tra un mese la legge 199 del 2016 – aggiunge il sindacalista – conosciuta con il nome di legge anti-caporalato, dedicata a Paola Clemente, la bracciante morta di lavoro nel 2015 nelle campagne di Andria, avrà compiuto 6 anni, fortemente voluta dalla Flai e dalla Cgil, permettendo a magistratura e forze dell’ordine di contrastare con efficacia gravi fenomeni di sfruttamento lavorativo e caporalato, nonché pratiche illegali nel mercato del lavoro. Tracciare un bilancio sull’efficacia di una legge è sempre molto complicato, tuttavia si tratta di uno strumento normativo efficace ma siamo anche convinti che la politica deve fare di più. Sarà uno dei temi principali di cui si dovrà occupare la prossima compagine governativa».

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